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  • Nuovo Khedira o davanti alla difesa: ecco come giocherà Emre Can alla Juve
Nuovo Khedira o davanti alla difesa: ecco come giocherà Emre Can alla Juve

Nuovo Khedira o davanti alla difesa: ecco come giocherà Emre Can alla Juve

  • Luca Bedogni
Emre Can non farà parte della spedizione guidata da Joachim Löw in Russia, Khedira sì. Il motivo è semplice, spiega il selezionatore tedesco: “E’ ovvio che nessuno possa disputare questo torneo senza aver giocato”, e l’ormai ex giocatore del Liverpool, atteso per le visite mediche a Torino nei prossimi giorni, viene da un infortunio alla schiena molto fastidioso che gli ha fatto saltare le ultime sette gare di campionato, nonché, tra le altre cose, una finale di Champions League. Avrà più tempo per la Juve questa estate. Certo è che nell’ultima presenza con la nazionale tedesca -bisogna risalire all’amichevole con la Francia del 14 novembre 2017- Emre Can veniva schierato qui.

Nuovo Khedira o davanti alla difesa: ecco come giocherà Emre Can alla Juve

TERZINO?!- Juventini di tutto il mondo, non temete, anzi! Questa è solo versatilità, duttilità, completezza, come si va dicendo da gran tempo. D’altronde anche al Liverpool, prima dell’arrivo di Klopp, il numero 23 dei Reds giocava in difesa. Sissignori, Brendan Rogers lo piazzava centrale laterale destro nei tre dietro. Da qui, forse, la fama di centrocampista più ‘difensivo’ che altro. In ogni caso è stato proprio il tecnico suo connazionale a riportarlo ‘definitivamente’ a centrocampo, dove comunque ha saputo ricoprire tutti e tre i ruoli del 4-3-3. Anche davanti alla difesa, per intenderci, non solo mezzala. Tornando un attimo all’immagine sopra, però, il dubbio ci viene che forse Löw gli preferisse ancora qualcun altro. Dico questo per creare ancora più suspense rispetto alla permanenza di Khedira in bianconero, evidentemente intrecciata all’affare Emre Can. L’ex Liverpool arriva per sostituirlo? Sarà all’altezza di un incursore che ha garantito ad Allegri ben 9 gol in questa ultima Serie A? Il popolo juventino si spacca in due fazioni (nostalgici khediriani da una parte e rottamatori dall’altra) rappresentando nell’insieme l’incertezza che ogni cambiamento porta con sé. 

A TRE: AL POSTO DI KHEDIRA? - Questo naturalmente, è solo uno dei possibili scenari, quello in cui la Juventus si lancerebbe seriamente su un’altra mezzala (lo dico piano, sottovoce, tipo Milinkovic-Savic). A quel punto la presenza di Khedira (classe ’87) sarebbe davvero un lusso, e Emre Can (classe ’94) il suo giusto ricambio generazionale. Per contro, nel caso in cui la Signora dovesse fermarsi e mantenere questi centrocampisti con la sola aggiunta di Emre Can, i due potrebbero tranquillamente coesistere, a scapito di Matuidi, ma tendenzialmente in un 4-3-3: uno mezzo-sinistro, l’altro mezzo-destro, davanti alla raffinata e sapiente regia di Pjanic. Sotto, siamo in un Huddersfield- Liverpool, oltre al famoso The Trident, possiamo notare il terzetto di centrocampo costituito per l’occasione da Henderson vertice basso, Milner interno sinistro e Emre Can interno destro. Sul cross respinto dalla difesa, il tedesco segnerà dal limite e di prima intenzione il secondo dei 3 gol nella Premier di quest’anno. Il suo bottino personale, comprese le coppe, ammonta a 6 reti e 5 assist in 38 presenze. In una stagione Emre Can non ha mai fatto così tanti gol.

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A DUE, CON PJANIC – Bisogna però valutare Emre Can anche nella prospettiva di un centrocampo a due, in coppia con Pjanic. Rispetto a Khedira il nuovo acquisto bianconero è senz’altro più costruttore. Emre Can aiuterà il suo compagno di reparto a pulire la salita del pallone, la costruzione bassa, molto più di quanto non abbia fatto Khedira in questi anni e da ultimo lo stesso Matuidi. Qualità e quantità. Se infatti nel Liverpool raramente Klopp passava al 4-2-3-1, in quella posizione di interno di centrocampo lo abbiamo potuto apprezzare con Löw in Confederations Cup. Ecco un esempio tratto non dalla finale vinta ma dalla partita del Girone Germania-Cile, finita 1-1. E’ un 3-4-3, in realtà, dove però Emre Can si trova in coppia ugualmente con Rudy. Grazie alla sua capacità di resistenza, il tedesco può reggere persino questo modulo. Aggiungo: la qualità del suo palleggio è l’essenzialità. Fa davvero pochi tocchi, da buon tedesco qual è.

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STRAPPI, PERCUSSIONI, INSERIMENTI – Una delle caratteristiche principali di Emre Can resta comunque il cambio di passo palla al piede, grazie al quale riesce a risalire il campo in pochi secondi. Risulta funzionale a campo aperto, in ripartenza, ma anche quando può oltrepassare una linea con un piccolo strappo. Sa imbucare, facendo viaggiare il pallone coi tempi giusti, però sa anche imbucarsi, incunearsi nelle maglie strette dei reparti avversari. Qui sotto, a grandi falcate su una prateria centrale lasciata dal Cile in pressione. In quella partita, fra parentesi, vinse quasi tutti i duelli con Vidal.

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FANTASIA GEOMETRICA – Proprio al termine di questa transizione, che tra l’altro porterà al pareggio della Germania con Stindl, Emre Can ha la lucidità di servire Hector nello spazio, sfruttando il cattivo posizionamento del suo (di Hector) marcatore. Come? Con un’intuizione geometrica che Emre Can ha nel repertorio, e che sa riproporre in diversi contesti. Uno spruzzo di fantasia turca sul disegno tecnico tedesco. Questa non è propriamente una giocata da centrocampista difensivo.

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A DIFFERENZA DI MATUIDI – Così come non lo è questo tocco spalle alla porta, contro il Watford, nella prima giornata di campionato. Una sensibilità che, al giorno d’oggi, è sempre più richiesta alla mezzala nel 4-3-3, in quanto spesso è chiamata ad alzarsi sulla o addirittura oltre la linea degli attaccanti, per giocare eventualmente di sponda con uno dei due esterni. E qui infatti ne approfitta Mané. L’ultima considerazione, e concludo, riguarda infatti il numero di assist raggiunto in stagione da Emre Can: cinque non sono pochi. Ad esempio sono più dei tre di Khedira, più di quell’unico di Matuidi.

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