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  • Nuovo Milan: Galliani scende e Allegri sale (con la spinta di Barbara Berlusconi)
Nuovo Milan: Galliani scende e Allegri sale (con la spinta di Barbara Berlusconi)

Nuovo Milan: Galliani scende e Allegri sale (con la spinta di Barbara Berlusconi)

La strepitosa tripletta di Giampaolo Pazzini al Bologna ha restituito fiducia al Milan, anche se bisogna andarci piano con i facili entusiasmi. Ad una squadra tanto rinnovata servono tempo,  risultati e fortuna per diventare grande, com'e' giusto  che sia.

 Il primo a saperlo e' Allegri. Che, intanto, incassa tre punti scacciacrisi dopo il fiasco al debutto interno con la Samp e puo' lavorare tranquillo durante le due settimane della sosta.

Al di la' delle dichiarazioni di circostanza, fra l'allenatore e Galliani la tregua rimane armata. I suoi sviluppi, al momento sono imprevedibili, anche perche' strettamente legati ai nuovi equilibri di potere interni a Via Turati dove Barbara Berlusconi sta scalando posizione su posizione.

I rapporti fra Allegri e Galliani sono precipitati dopo la pubblica sfuriata newyorchese del secondo al primo, in seguito all'umiliazione patita dal Milan ad inizio agosto nella sciagurata amichevole con il  Real. "Noi non siamo la Solbiatese", aveva tuonato il vice di Berlusconi impartendo una durissima ramanzina al tecnico, reo di avere operato troppi cambi nella ripresa. Cosa che aveva fatto anche Mourinho, ma, all'epoca, l'organico rossonero non comprendeva Pazzini, Bojan e De Jong.

Accreditate fonti societarie raccontano di un chiarimento tempestoso. Confida chi conosce bene il tecnico livornese: "Max ha detto e ripetuto a Galliani che lui la figura del bischero davanti ai tifosi non la vuol fare e, se Galliani dice che questa squadra e' da scudetto, deve dargli giocatori da scudetto".  

"Io e Adriano ci sentiamo anche dieci volte al giorno", ha raccontato l'allenatore ieri sera, dopo la vittoria sul Bologna.

Anche di piu'. Lo confermano i colloqui ad alta tensione fra i due che hanno scandito l'avvicinamento al campionato, con l'allenatore descritto fuori dalla grazia di Dio per i mancati rinforzi, ritenuti la causa principale dell'agosto nero: ko con il Real, Juve che vince il Trofeo Berlusconi, tonfo a San Siro con la Samp, abbonamenti ai minimi storici nei ventisei anni del Cavaliere, voci di dimissioni di Allegri, infelice assalto a M' Biwa, quijndicesinmo infortunio di Pato, malinconico inseguimento a Kaka' con la curiosa scoperta, a quattro giorni dalla conclusione del mercato (!), che, per motivi fiscali, nemmeno il prestito del brasiliano sarebbe stato possibile. 

Ed e' qui che scende in campo Barbara Berlusconi, esercitando un pressing asfissiante sul padre per convincerlo a risalire la china di un non mercato che aveva fatto imbufalire i tifosi. Soprattutto, per l'incredibile montagna di bugie raccontate ai medesimi durante i due mesi trascorsi tra la fine del campionato e le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. 

Pazzini, Bojan e De Jong sono stati accolti con il caloroso plauso della figlia del presidente onorario, piu'che mai convinta che un conto e' il risanamento del bilancio, assolutamente di rigore, ma, un altro e' il depauperamento tecnico del club piu' titolato al mondo.

"Se non prendiamo giocatori degni di noi, non andiamo manco in Europa League, avrebbe sibilato Barbara, le cui richieste sono state esaudite.

Nel Nuovo Milan che sta prendendo forma, Galliani scende e Allegri sale, con l'appoggio dell'elegante signora destinata a raccogliere l'eredita' paterna.

La partita e' appena cominciata. L'importante, per i tifosi, e' che a vincere sia il Milan.

 

Xavier Jacobelli

Direttotre Editoriale www.calciomercato.com

  

 

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