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    Fiorentina, nuovo modulo Montella

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    Ha sorpreso un po' tutti Vincenzo Montella domenica sera al Franchi schierando il 3-4-2-1. Il terzo modulo utilizzato dall'allenatore in tre partite (Sassuolo, Tottenham, Torino) e il quarto dall'inizio della stagione. Analizziamo il nuovo schema dal punto di vista tattico tra luci e ombre.

    Nessuna novità in difesa rispetto all'abituale 3-5-2, ma solo un blando turn over. I viola sono scesi in campo con tre centrocampisti centrali: Tomovic, Gonzalo Rodriguez e Basanta. Mentre Savic è rimasto in panchina, in vista della gara di giovedì con gli Spurs. A centrocampo nel nuovo modulo vengono utilizzati due centrocampisti centrali, in questo caso Aquilani e Badelj. E due tornanti, che dovrebbero partecipare ad entrambe le fasi: salendo sulle fasce per allargare il gioco, aiutando la fase offensiva e scalando in difesa in caso di non possesso palla. Si tratta perciò di un ruolo molto dispendioso, che due giocatori, che non hanno i 90' nelle gambe, come Rosi e Vargas, non erano in grado di ricoprire al meglio. Giudizio positivo per la coppia Aquilani-Badelj, che può essere una valida alternativa per far rifiatare il regista David Pizarro. 

    BADELJ - Proprio il centrocampista croato è stata una delle sorprese della serata, disputando la sua migliore prestazione da quando è arrivato alla Fiorentina. I due trequartisti nel 3-4-2-1 non hanno una posizione fissa, ma possono scambiarsi l'uno con l'altro per non dare punti di riferimento agli avversari. Devono inoltre avere dribbling, corsa, saper attaccare gli spazi in verticale ed essere dotati di un buon tiro da fuori. Caratteristiche, che non mancano nel repertorio di Diamanti ed Ilicic, schierati da Montella a sostegno di Babacar. Alino è stato meno brillante, sotto l'aspetto fisico rispetto ad altre gare, ma ha comunque dato il suo contributo. È stato sostituito al 21' st da Salah, un giocatore su cui si pregano gli aggettivi. In pochi minuti riesce a cambiare le partite con dribbling, accelerazioni e un ottimo tiro in porta. Sua la triangolazione con Gilardino, che ha regalato il momentaneo vantaggio viola. L'egiziano gioca bene in qualunque ruolo sul fronte offensivo (eccetto da prima punta), per cui anche questo modulo gli calza a pennello. 

    ILICIC - La seconda sorpresa della serata è stata proprio Josip Ilicic, prima ai margini della rosa e poi sul mercato, contro il Torino ha sfoderato una buona prestazione. Sicuramente ci ha messo del suo per riconquistare una maglia da titolare, ma giocare nella posizione che gli è più congeniale, lo ha sicuramente aiutato. Babacar, al contrario, schierato nel ruolo di punta centrale, ha deluso, non certo per colpa del nuovo modulo. L'esperimento non è fallito, nonostante il pareggio contro i granata, frutto di un'imperdonabile errore difensivo, quando i tre punti erano ormai in cassaforte. Ma andrebbe riproposto con tornanti in migliori condizioni fisiche. Otto cambi su dieci giocatori di movimento rispetto a White Hart Lane, più un modulo mai utilizzato, forse erano troppi per affrontare un buon Torino. E rimanere aggrappati al treno Champions. Giovedì contro il Tottenham in un match da dentro o fuori è meglio andare sul sicuro: 4-3-3 con gran parte dei titolari in campo. 

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