Nuovo stadio Roma, Pallotta e Pannes fanno il punto sull'iter
'Credo sia importante dire che fin dall'inizio del processo siamo stati trasparenti, e il primo passo è stato lavorare con una grossa agenzia immobiliare: abbiamo ricevuto 90 proposte di siti, alla fine abbiamo scremato a 12, controllati con dei consiglieri comunali, poi siamo scesi a tre fino a scegliere Tor di Valle - precisa Mark Pannes -. Ci sono dei piani per fornire accessi di linee ferroviarie, che vanno migliorate. A sottolineare la forza e la solidità del progetto possiamo dire che ci sono tanti grandi gruppi finanziari che lavorano con noi, e di solito questo non succede con gli stadi. Se la struttura è finanziata privatamente, il consiglio comunale investirà per le strutture adiacenti. Abbiamo stilato un piano che trasformerà l'accessibilità del sito, il quale sarà raggiungibile attraverso metro, macchina, a piedi, anche attraverso il Tevere. Permetterà alla gente del luogo di viverlo quotidianamente, e creeremo migliaia di posti di lavoro. La questione della proprietà? Il fatto è che quando si finanzia privatamente i finanziatori vogliono avere una garanzia, e vogliono che siano due faccende separate. Chiaramente con un gruppo il cui proprietario (Pallotta, ndr) controlla ambo le cose, la proprietà è sua, e questo ci permette di ottenere un finanziamento adatto. Si tratta di un meccanismo legale-finanziario, per evitare di caricare un debito del genere sul bilancio del club, salvaguardando la squadra'.