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  • Nzonzi: 'Roma mi ricorda Parigi. Il compagno più forte? McCarthy...'

    Nzonzi: 'Roma mi ricorda Parigi. Il compagno più forte? McCarthy...'

    Steven Nzonzi, centrocampista della Roma, ha risposto alle domande dei tifosi su Reddit: "La mia giornata tipo? Generamente, ci alleniamo ogni giorno. Solitamente arrivo all'ultimo minuto - beh, appena prima l'ultimo minuto, poi mi alleno, poi passo molto tempo facendo quello di cui ho bisogno (fisioterapia, stretching..) in modo tale da essere pronto per le partite. Poi a casa mi riposo e il resto del giorno dipende. Mangio, mi rilasso con la famiglia e giro per il centro città".

    SULLA COMUNICAZIONE - "Alla fine, quasi tutti parlano inglese quindi c'è sempre un modo. Gli spagnoli sono bravi anche con l'italiano, quindi riusciamo a comunicare. In campo, De Rossi o chiunque possa urlare in inglese".

    SU ROMA - "Certamente è una bella città, mi ricorda Parigi. La struttura del club è ottima. I tifosi sono incredibili. Quando sono venuti all'aeroporto per accogliermi è stato qualcosa che non mi era mai capitato. Questa è stata una bella sensazione che ha aiutato ad ambientarmi". 

    SULLA NAZIONALE - "Ovviamente c'è molta competizione, soprattutto a cetrocampo, per essere convocati dalla nazionale francese. Penso che andare a Siviglia abbia aiutato. Ho iniziato a giocare nelle finali di Europa League, in Champions, nei big match della Liga. Probabilmente ne avevo bisogno, mi ha aiutato a crescere rapidamente per arrivare a essere convocato. Questa è sempre stata una grande ambizione per me, sono stato molto felice". 

    SUL RAZZISMO - "Penso ci sia questo problema perché è accaduto tante volte. Dovrebbero cercare di risolverlo. Sicuramente, non avrebbero dovuto punire Koulibaly perché, in queslla situazione, ti devi mettere nei panni del giocatore. Nessuno può dire come avrebbe reagito finché non gli capita. Fa male a tutti essere fischiati in quel modo. Uscire dal campo quando accade può essere un modo di agire in futuro, sicuramente. Bisogna reagire duramente, bisogna essere saldi, perché altrimenti non cambierà nulla. Avere una reazione del genere li farebbe riflettere due volte sulle loro azioni".

    IL COMPAGNO PIU' FORTE - "Ce ne sono molti, troppi per sceglierne uno. Quando sono arrivato al Blackburn c'era Benni McCarthy. Era alla fine della sua carriera ma era così bravo tecnicamente. Probabilmente non è stato il miglior giocatore con cui ho giocato ma mi ha fatto una grande impressione". 

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