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  • Obiettivo Udinese:|Andare a 1000

    Obiettivo Udinese:|Andare a 1000

     

    Manca un gol, uno solo, per arrivare a segnare 1000 reti in casa per l'Udinese. Una storia lunga un secolo con Rinaldi il primo marcatore, Zico che fece 400, Zapata 900 e ora in attesa di capire che porrà la sua firma sulla rete più importante. Segnare contro l'Inter non sarà facile. La squadra nel ritorno ha avuto un calo vistoso e che non si può spiegare con un solo problema, come giustamente fa notare Guidolin. I problemi quando si fanno 13 punti su 39 sono molteplici e coinvolgono tutti, dai vertici alla panchina. La sensazione dal di fuori è che si sia persa quella compattezza che ha fatto grande l'Udinese. Il modulo poi è talmente dispendioso che solo se hai tutti i giocatori a disposizione puoi fare grandi ocose: oggi mancheranno Pinzi, Ekstrand, Benatia, Isla. Ma anche in queste condizioni Guidolin non cambierà il 3-5-1-1.

     

    Gli abbiamo chiesto perché non tentare di sorprendere l'avversario con un metodo di gioco che in due estati ha entusiasmato: il 4-2-3-1. Gli uomini ci sarebbero, la difesa sarebbe coperta, davanti Di Natale non avrebbe da mugugnare perché qualcuno gli ruba la posizione, Torje, Floro abdi e Fabbrini si potrebbero giocare facilmente le posizioni appena dietro che sembrerebbero fatte proprio per loro. Pazienza e Asamoah in mezzo. Ma il tecnico ha risposto stizzito che "col Parma si è vinto col 3-5-1-1". Certo, caro mister, ma nel ritorno i problemi ci sono, altrimenti l'Udinese non sarebbe quartultima con un un punto a partita, 1,2 gol presi e 0,8 segnati. Insomma non funziona.

    Azzardare qualcosa di nuovo contro i nerazzurri significherebbe anche mandare all'aria le idee di Stramaccioni, che si è preparato la solita squadra capace di arginare l'Udinese, farla stancare abbassando il baricentro e facendole così fare contropiedi che finiscono con la lingua felpata e le visioni a sfondo mistico.

    Se le gambe non ci sono, serve altro: la testa. Per ora l'Udinese sembra reagire solo quando va in svantaggio, tanto che in 13 partite per ben 10 volte i primi tempi sono stati da dimenticare o quasi. Poi la reazione, nervosa, rabbiosa, ma che non sempre ha prodotto calcio razionale. Cambi sbagliati, ostinazione, questi alcuni limiti che contro l'Inter vanno limati. Sperando magari anche in qualche calcio piazzato. 8 quest'anno sono stati decisivi, ma è un'eternità che non vengono fischiati, visto che Di Natale può sempre far male. Gli avversari l'hanno capito e fanno falli tattici fuori area solo se indispensabili.

    Udinese-Inter è anche la gara di chi ha più fame. I nerazzurri non hanno di certo vissuto la stagione migliore della loro storia, sembrerebbero alla portata, ma attenzione a non sottovalutarli. Sono feriti, non morti e Moratti pretende l'Europa. Questione di sponsor e non solo. "Un patto con Moratti per la conferma? Quando ci siamo parlati mi disse: “Dobbiamo vincere”. È un patto banale ma semplice, è una clausola che il presidente chiederà da qui a prossimi 150 anni a tutti gli allenatori dell’Inter, ci ha chiesto di fare bene e vincere". Formula facile, come l'Inter che vuole mandare in campo: pochi fronzoli e tanta sostanza:  a centrocampo di Guarin al posto di Stankovic, mentre in attacco sarà confermato il tridente Alvarez-Milito-Zarate. In difesa al posto dell’infortunato Samuel ballottaggio Ranocchioa-Chivu.

    Per i bianconeri pochi dubbi: Handanovic; Coda, Danilo, Domizzi; Pereyra, Fernandes, Pazienza, Armero, Torje, Di Natale, o in alternativa al rumeno Barreto (difficile visto che è prevista pioggia).

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