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  • Offerta al Bari:| De Gennaro è pronto

    Offerta al Bari:| De Gennaro è pronto

    • D.L.

    Che ne sarà del Bari? L'interrogativo sta diventando un tormentone nella città del pallone. L'attualità della squadra biancorossa non fa più notizia: Gillet e compagni hanno ormai praticamente entrambi i piedi in serie B. E la cadetteria fa paura. Evidentemente non solo ai tifosi, che rabbrividiscono al ricordo degli otto anni trascorsi in purgatorio dal 2001 al 2009, ma soprattutto a Vincenzo Matarrese che, nel giorno della presentazione di Mutti si è mostrato perplesso sull'opportunità di restare sul ponte di comando anche in caso di retrocessione. Da allora il patron non ha più esternato il suo pensiero. Di certo i risultati e le recenti contestazioni lo hanno amareggiato. Al punto che sta diventando sempre più insistente la voce di un suo prossimo disimpegno. In tal caso, si aprirebbero vari scenari, come la possibilità della vendita del club o l'ingresso di nuovi investitori in società. Pare che alcuni imprenditori locali abbiano assunto informazioni sul Bari, ma senza muovere passi ufficiali. C'è, invece, chi esce allo scoperto. Vito De Gennaro, infatti, amministratore unico della DEC costruzioni, si dichiara pronto a contribuire al sostegno della squadra di calcio.

    Vito De Gennaro, recentemente Vincenzo Matarrese ha chiesto aiuto sulla gestione del Bari. Che ne pensa?

    'E' un'esigenza legittima. La famiglia Matarrese regge da oltre trent'anni le sorti del calcio a Bari. E' comprensibile che abbia bisogno di un supporto. Soprattutto quando le cose non vanno tanto bene, è auspicabile cercare sostegno in qualcuno che possa fornire una nuova spinta ed un rinnovato entusiasmo. Tuttavia, mi auguro che Vincenzo Matarrese non si disimpegni. La sua esperienza in un mondo così singolare e complesso è un patrimonio di inestimabile valore'.

    Pensa davvero che altri imprenditori del territorio possano avvicinarsi al Bari?
    'Ritengo che sia una necessità. La squadra di calcio è un valore che va difeso tutti insieme. Noi come gruppo De Gennaro saremmo pronti a fornire un contributo. E' bene precisare che non potremmo al momento pensare di rilevare l'intero pacchetto azionario del Bari. Per un motivo ben preciso. Ovvero, la mancanza di dimestichezza nel settore, dato che mai prima d'ora ci siamo cimentati nel calcio. Ma se la famiglia Matarrese avesse piacere, la nostra azienda sarebbe pronta a trattare un eventuale affiancamento'.

    Già nell'estate 2009 lei si dichiarò disponibile ad affrontare l'argomento Bari. Perché non se n'è fatto più nulla?

    'A volte i motivi sono più banali di ciò che può sembrare. Forse noi ci saremmo aspettati un invito per affrontare la questione, così come la famiglia Matarrese probabilmente attendeva che ci facessimo ufficialmente avanti. Tuttavia, ribadisco che le nostre non furono parole fatue. La porta è aperta: se si creassero condizioni favorevoli, perché dovremmo rifiutare un'affascinante avventura?'.

    Che cosa vi intriga dell'opportunità di entrare nel calcio?
    'Siamo di Bari ed è un dovere dare una mano per le fortune della città, in tutti le sue manifestazioni. Senza dimenticare che lo scorso anno la piazza ha fornito un eloquente segno delle sue potenzialità. La squadra giocava un calcio meraviglioso e la tifoseria ha mostrato un calore unico in ogni stadio d'Italia. Pertanto, dovremmo impegnarci per far sì che quelle immagini non restino una splendida illusione'.

    Già, ma l'attualità racconta che si dovrà ripartire dalla serie B.

    'Purtroppo in questo campionato è andato tutto male. Cose che possono succedere. Ma occorre reagire. Anche nell'imprenditoria regna la crisi, eppure non ci si può fermare. Anzi. A volte è necessario rilanciare i progetti. L'obiettivo del Bari deve essere di diventare una realtà fissa in serie A. Il massimo campionato, però, ha costi imponenti. Ecco perché i Matarrese possono incontrare difficoltà. Dividendo le responsabilità, invece, si avrebbe una maggiore forza non solo sul piano economico, ma anche su quello delle motivazioni'.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)


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