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  • Offese dalla Germania all'Italia: 'La mafia aspetta i soldi europei'. Perché i tedeschi non perdono mai il vizio?

    Offese dalla Germania all'Italia: 'La mafia aspetta i soldi europei'. Perché i tedeschi non perdono mai il vizio?

    • Marco Bernardini
    Sono trascorsi quarantuno anni dal giorno in cui il settimanale tedesco Der Spiegel uscì nelle edicole con una copertina dove si vedeva un piatto di spaghetti con appoggiata sopra una pistola fumante. Era, quella, la visione che il giornale voleva dare dell’Italia. Un Paese di “maccaroni” dove l’unica autorità che veramente aveva pieno potere era la mafia. E’ passato molto tempo ma, evidentemente, l’idea dei nostri dirimpettai europei non è mutata.

    Ieri il quotidiano conservatore stampato ad Amburgo, “Die Welt”, ha pubblicato un editoriale in prima pagina con il quale metteva in guardia la Cancelliera Merkel affinché non ceda alle richieste del nostro Governo e non avalli la procedura del “Corona bond” grazie alla quale il nostro Paese potrebbe tentare di far fronte alla tempesta economica che sta per abbattersi sul popolo e non soltanto sui poveri. Lo spregiudicato e scellerato articolista insinua senza tanti giri di parole che gli aiuti miliardari sarebbero una manna dal cielo per la mafia la quale non aspetterebbe altro per impadronirsi del malloppo.

    Quello di legare il nome dell’Italia alla malavita organizzata di origine corleonese è un pessimo vizio che i tedeschi non perderanno mai e che non esitano a frequentare neppure in situazioni per così dire “leggere” come ad esempio una partita di calcio tra le due nazionali con da parte dei “crucchi” cori di disprezzo nei confronti di noi “mangia spaghetti e coscanti”. Una figura barbina di questi calunniatori seriali che fa il paio, nelle recenti ore, con quella degli olandesi i quali si oppongono strenuamente all’ipotesi dei “bond” salvavita ma non rifiutano di alloggiare in casa loro un numero incredibile di nostre aziende che pagano le tasse (agevolate) al Governo dell’Aia.

    La miopia dei tedeschi oltre a essere storicamente cronicizzata è perlomeno stupefacente. Come la loro memoria, del resto. Varrebbe la pena, infatti, ricordare loro che subito dopo la caduta del muro di Berlino la mafia, la ‘ndrangheta e la camorra invasero letteralmente l’ex DDR e si infiltrarono, esattamente come il coronavirus, nel tessuto sociale e produttivo della “nuova Germania unita” grazie all’indifferenza o alla silenziosa compiacenza di alcune parti industriali o governative locali. Non a caso proprio a Duisburg, la cittadina vicina a Dortmund dove l’Italia di Lippi preparò i mondiali che poi vinse eliminando in semifinale la Germania, si consumò una delle più efferate stragi di ‘ndrangheta. Devono dunque fare molta attenzione i tedeschi quando decidono di rimestare nel fango perché la mafia non è soltanto “Cosa Nostra” ma anche “Cosa Loro”.

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