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  • Operaio in malattia va a vedere Fiorentina-Juve: licenziato! Poi arriva la decisione del giudice...
Operaio in malattia va a vedere Fiorentina-Juve: licenziato! Poi arriva la decisione del giudice...

Operaio in malattia va a vedere Fiorentina-Juve: licenziato! Poi arriva la decisione del giudice...

Sta facendo il giro del web la vicenda dell'operaio in malattia per "lombocruralgia" (comunemente: sciatalgia) che, nonostante l'afflizione, si reca allo stadio di Firenze per assistere alla sfida tra Fiorentina e Juventus. Non una, ma due volte il giudice del lavoro si è pronunciato in suo favore e la seconda sentenza dovrebbe chiudere la partita.

I fatti risalgono al maggio scorso. Cone riporta Repubblica, l'operaio di un'azienda toscana è assente giustificato dal lavoro per qualche giorno, dal 19 al 23. Ha presentato regolare certificato medico, lamentando dolori alla schiena che lo invalidano temporaneamente. Non gli impediscono però di mettersi al volante la sera del 21, in auto con un amico, e di dirigersi verso le gradinate dell'Artemio Franchi. Alcuni testimoni riferiranno di averlo visto "allegro", "in perfette condizioni", "senza nessuna sofferenza apparente". Non si sa se si sia scalmanato o sia rimasto prudentemente composto durante le fasi salienti dell'incontro, che termina 2 a 0 per la squadra viola e le assegna un posto nelle coppe europee. Rientra a casa e, al termine della licenza, riprende il suo posto al lavoro, ma per poco. Viene infatti licenziato dall'impresa che, non è chiaro in che modo, lo ha rintracciato tra la folla degli spettatori.

Già a novembre il giudice Rispoli gli aveva dato ragione e ne aveva imposto il reintegro con l'aggiunta delle mancate retribuzioni e dei contributi per i 5 mesi trascorsi. Ora ha respinto il ricorso del datore di lavoro. Il dibattito sulle circostanze di fatto (la data di acquisto preventivo del biglietto, lo spostamento imprevisto della partita da un giorno non lavorativo a uno lavorativo, la mancata querela di falso contro il certificato) è secondario. Destinate a rimanere, anche se non costituiscono un precedente, sono alcune considerazioni contenute nel verdetto. Queste: "Recarsi a un evento sportivo durante lo stato di malattia non è qualificabile alla stregua di un grave inadempimento e pertanto non giustifica l'adozione di una sanzione espulsiva".

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