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  • Roma: Osvaldo e De Rossi, a voi la palla

    Roma: Osvaldo e De Rossi, a voi la palla

    • Valerio Nasetti

    Osvaldo e De Rossi, a voi la palla. L'aria di Coverciano, meno tesa rispetto a quella di Trigoria aiuterà i due esclusi a calmarsi e a riformulare le idee. Poco impegno durante la settimana. L'accusa di Zeman verso di loro è gravissima, tocca l'aspetto disciplinare e quindi contrattuale. Perché in caso di reiterate sanzioni, il club avrebbe legittimità a chiedere la rescissione del contratto. Ovviamente non sarà questo il caso, ma sarà curioso vedere come si rapporteranno con il mister a metà della prossima settimana quando rientreranno nella capitale.

    Il boemo si augura di ritrovarli motivati e pronti a tornare titolari contro il Genoa. A osservare la situazione dall'alto l'occhio lungo della dirigenza, la quale durante il colloquio post-Juventus aveva rimproverato proprio Osvaldo per il nuovo litigio con Lamela, e De Rossi a causa della critica troppo schietta nei confronti dell’allenatore. Tra loro esistono dissidi di natura ideologica che ha innescato un confronto molto acceso. Il centrocampista è un uomo pratico, diretto; l'allenatore un filosofo, quasi un asceta, pronto a giurare di vedere una Roma da scudetto. A distanza di alcune ore dalla doppia esclusione, le voci vicino Trigoria girano: De Rossi rompe con Zeman e si accorda con Mancini a gennaio, il club aspetta proposte per Osvaldo. Niente di più falso.

    I due sono incedibili, ma la situazione potrebbe precipitare in caso di nuovi scontri. Su Osvaldo la dirigenza si era già spaccata in estate: l'area sportiva è con l'attaccante, mentre quella più vicina alla proprietà fa l'occhiolino nei confronti di una cessione. Una nuova insubordinazione potrebbe far pendere la bilancia verso un suo allontanamento. Per quanto riguarda De Rossi, risulta allo stato attuale fuori da ogni contesto l'ipotesi di uno scisma dovuto alle incomprensioni con Zeman. In conferenza stampa Capitan Futuro ha ribadito più volte l'amore per la Roma, ma queste parole si sono alternate ad altre meno piacevoli e a prestazioni scadenti. La dirigenza l'ha redarguito, ora sta a lui reagire.

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