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  • Ozil, perché hai smesso di giocare?
Ozil, perché hai smesso di giocare?

Ozil, perché hai smesso di giocare?

  • Federico Zanon
Tutto è magia, o niente. Il pensiero di Novalis, uno dei più importanti rappresentanti del romanticismo tedesco, racconta perfettamente Mesut Ozil, soprattutto la versione degli ultimi anni, quelli vissuti nel nord di Londra con la maglia dell'Arsenal. Un talento fantastico, uno di quelli che fanno quello che vogliono con il pallone, che da soli valgono il prezzo del biglietto, ma allo stesso tempo un personaggio enigmatico, un giocatore discontinuo, senza mezze misure. Un mago (di Oz, uno dei suoi soprannomi) che decide autonomamente quando, come incantare e su quale palco. E proprio il suo difetto più grande, l'incapacità di esprimersi sugli stessi livelli, sul lungo periodo ma anche nei novanta minuti della stessa partita, a 30 anni lo sta mettendo alla porta del centro di Hertfordshire. E alimenta i dubbi su quello che potrà ancora dare al calcio che conta.

VAI VIA - Emery, l'uomo scelto dai Gunners per il dopo Wenger, infatti non vuole più vederlo. Non lo ha convocato per l'ultima sfida di campionato contro il West Ham e ha chiaramente detto alla dirigenza che può partire, che può andarsene. Sarebbe un vantaggio per la squadra, che dall'estate 2018 ha iniziato un nuovo percorso e un nuovo progetto, meno Ozilcentrico, e per il club, che ogni settimana gli garantisce 350 mila sterline di stipendio. Come dagli torto? Quando gioca, Ozil più delle volte è irritante. Fa quello vuole, quello che gli passa per la testa. Si accende ad intermittenza, in certi casi dà l'impressione di avere le ciabatte ai piedi, non gli scarpini.

BIVIO - La colpa, secondo i ben informati, è di un atteggiamento permissivo da parte dell'Arsenal, che negli ultimi anni gli ha concesso di tutto, dentro e fuori dal campo. L'ha messo sotto una campana di vetro, proteggendolo dalle critiche e dagli attacchi esterni, l'ha fatto vivere in sorta di comfort zone riempendolo di soldi. Un comportamento che ha però avuto la reazione opposta. Ozil si è seduto, ha perso le motivazioni, ha perso la voglia di lottare per qualcosa, per un obiettivo. E ora che con Emery le cose sono cambiate, fa fatica. La sua carriera è arrivata a un bivio. Per salvarla deve smettere di pensare che tutti ce l'hanno con lui, deve capire che c'è un noi oltre all'io, deve rimboccarsi le maniche, con umiltà. Questa volta non basterà tirare fuori il coniglio dal cilindro, tra la magia e il nulla c'è un mondo. Del quale deve tornare a far parte.

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