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  • Palanca, il recordman di gol da calcio d'angolo. Benarrivo tradito da Tanzi e l'eterno gregario Piloni
Palanca, il recordman di gol da calcio d'angolo. Benarrivo tradito da Tanzi e l'eterno gregario Piloni

Palanca, il recordman di gol da calcio d'angolo. Benarrivo tradito da Tanzi e l'eterno gregario Piloni

  • Cesare Bardaro
Buon compleanno a
 
MASSIMO PALANCA, 1953, ex attaccante, di Camerino, Frosinone, Catanzaro, Napoli, Como, Foligno Realizzò ben 13 reti su calcio d'angolo. Capocannoniere serie B nel 1977-78 con 18 reti
Era detto “Piedino d'oro” o anche “Piedino di fata” perché calzava il numero 37 di scarpa. Il 4 marzo 1979 realizzò una storica tripletta (uno direttamente su corner) all'Olimpico in Roma-Catanzaro 1-3.
I tifosi gli cantavano «Massimé, pari 'na molla» “mi dispiace  aver chiuso la carriera presto. Avevo sì 37 anni, nel 1990, ma stavo ancora benone. Ma quell'anno a Catanzaro la situazione era tribolata, s'inventarono i ritiri punitivi, e io non ce la facevo più. Ma il fisico c'era, eccome» “Il più grosso rimpianto della mia vita è l'esperienza napoletana. Ti vuole il Napoli, mi disse Landini, il ds. Non lo feci finire, gli dissi subito di sì. Ma forse fu la responsabilità, le tante attese su di me, non so, ma sbagliai subito due rigori in Coppa Italia, e mi bloccai».
 
ANTONIO BENARRIVO, 1968, detto “Pollicino” ex difensore di Brindisi, Padova, Parma
 Ha avuto il privilegio di alzare al cielo tutti gli otto trofei vinti dal Parma. Oltre a frequentare il corso allenatori di Coverciano, ha aperto a Brindisi un'impresa edile. “L'unico mio rimpianto è stato quello di essermi convinto che Tanzi e il progetto Parma fossero eterni…Avevo un accordo con la società per diventare dirigente subito dopo aver smesso di giocare. Un po’ come è successo con Zanetti all’Inter…Purtroppo poi c’è stato il crack Parmalat e tutto è andato in fumo. Adesso per quella precisa scelta di cuore, che non rinnego assolutamente ci mancherebbe, mi trovo catapultato fuori dal mondo del calcio. Ma non fa nulla, ripartirò da zero come ho sempre fatto”.
 
MASSIMO PILONI,
1943, ex portiere di Casertana, Juventus, Pescara, Rimini, Fermana, Chieti, Uno dei massimi rappresentanti della categoria dei numeri 12, i portieri di riserva.
Alla Juve lo era già quando arrivò Zoff e non ci fu più trippa per gatti. Passò quindi al Pescara, dove giocò «titolare tre anni su tre, 107 partite su 108, [...] tra i pali anche con uno strappo all'inguine. Ero bravo, lo ero sempre stato, ora però si vedeva”
“Dino è stato un grandissimo portiere. Dico solo che ci restai molto male con lui quella volta in cui si giocò un'amichevole ad Ancona, la mia città, e lui non volle cedere il posto. Quel giorno venne mia mamma Anna Maria, che oggi ha 92 anni, e mia moglie si fece 600 chilometri per esserci. Non giocai neanche un minuto. Una delusione come fosse ieri.”
In una intervista del dicembre 2015 ha rivelato di avere seri problemi economici "Hanno già messo all'asta la casa dove vivo con mia moglie Rossana, la prima volta a ottobre è andata deserta. Ma la seconda vendita è dietro l'angolo. Ho debiti pregressi, due fallimenti alle spalle, viviamo con 900 euro al mese, io mia moglie, più mio figlio che non trova un lavoro...I guai sono cominciati nel 2004 dopo l'esperienza col presidente Luciano Gaucci a Catania. Andai alla Sambenedettese a fare il preparatore dei portieri nell'anno in cui il patron vendette il club e i nuovi dirigenti mi emarginarono praticando il mobbing. Non mi pagavano e mi costringevano a venire da Ancona tutti i giorni e dovevo pure firmare in segreteria. Qualcosa di umiliante. Durò quattro mesi. In società c'erano Scaringella, Dossena, il procuratore D'Ippolito. Ballardini non potè far molto per me. Il mio grande amico Sergio Brio, presentatomi da Pietro Anastasi ai tempi della Juventus: è l'unico in questi anni ad avermi dato un aiuto concreto, lui è un grande uomo” Dopo aver letto l'intervista il presidente dell’Atletico Vescovio (Eccellenza romana) Stefano Vaccari ha deciso di ingaggiarlo in qualità di preparatore dei portieri
Gli è stato dedicato uno spettacolo teatrale ,"Perseverare humanum est", interpretato da Mattia Belli, in cui non è più un giocatore ma la metafora dell'eterno gregario.
 
Buon compleanno anche a
 
OMAR EL KADDOURI, 1990, trequartista marocchino del Napoli, che gli ha appena rinnovato il contratto fino al 2019
 
GIUSEPPE BELLUSCI, 1989, difensore dell'Empoli, in prestito dal Leeds
 
IVAN FATIC, 1988, terzino sinistro montenegrino dello Sloboda Tuzla (Bosnia) ex di Inter, Vicenza, Salernitana, Genoa, Cesena, Chievo, Empoli, Verona, Lecce
 
ALDO CERANTOLA, 1950, ex difensore di Giorgione, L'Aquila, Belluno, Como, Palermo, Varese, Foggia. Ex allenatore di Belluno, Licata, Venezia, Reggina, Bologna, Viareggio, Pontedera, Massese, Avekkino, Nocerina. Vanta il record di essere stato il primo allenatore cacciato da Zamparini. E' anche l'unico allenatore nella storia del Bologna a non aver vinto neppure una partita
 
ROBERTO BIFFI
, 1965, ex difensore di Milan, Foggia, Modena, Prato, Mantova, Palermo, Fidelis Andria, Samona, Sanremese, Ventimiglia. Detiene il record di presenze (321) con la maglia del Palermo, dove ha giocato 11 anni
 
GAETANO BERARDI, 1988, terzino destro svizzero del Leeds, ex Brescia e Sampdoria
SAMUELE PERISAN, 1997, portiere dell'Udinese,
MATTEO ABBATE, 1983, difensore del Piacenza
ANTONIO GIOSA, 1983, difensore del Lecce, in prestito dal Como
PAOLO BARTOLOMEI, 1989, difensore del Cittadella
DRAUSIO, 1991, difensore brasiliano del Catania
MARCO ARMELLINO, 1989, centrocampista del Matera
LUCA MENINI, 1997, difensore del Mantova,
 
 
Per la categoria METEORE buon compleanno a
 
FRANCOIS ZAHOUI, 1961, detto “Zigulì”, ex trequartista ivoriano all'Ascoli dal 1981 al 1983, giocando in tutto 11 partite. In Costa d'Avorio lavorava presso un'azienda produttrice di bottiglie È stato il primo calciatore africano nella storia ad esordire nel campionato di serie A. Guadagnava un milione e 200mila lire al mese, il milione lo mandava alla mamma, il resto lo teneva per la sua vita nelle Marche. Circolava la leggenda che si fosse presentato scalzo al primo allenamento “Zahoui è la dimostrazione – disse il vulcanico Patron bianconero Rozzi – di come l’Ascoli non possa permettersi gli stranieri, se non quelli da due lire”. Mazzone gli affidò l’ingrato compito di farsi servire in fuorigioco per perdere tempo nei minuti finali delle trasferte. “Quel ragazzo sta dimostrando doti non comuni: corre col sedere un po’ all’infuori, come tutti gli africani, ma mantiene un ottimo controllo di palla, "vede" il gioco, e ha uno scatto bruciante. Se si fara’, e credo che si fara’, scopriremo tutti un centrocampista di notevole valore, con spiccate doti offensive” (Carlo Mazzone) Attualmente è CT della Nigeria
 
b 1973, ex centrocampista brasiliano. 2 partite nel Perugia nel 1998-99
 

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