Per capire cosa attende questa sera il Palermo a San Siro basta prestare attenzione alle parole di Massimiliano Allegri nella conferenza stampa della vigilia a Milanello. 'Non faccio riposare Ibrahimovic - dice l'allenatore rossonero - Quella con il Palermo è la partita più importante della stagione'. Se uno pensa che il Milan in questa stagione ha giocato contro il Real Madrid e che domenica se la vedrà nel derby con l'Inter, le parole di Allegri fanno proprio un certo effetto. Del resto, il Palermo trova una squadra che, dopo avere vinto a Bari, ha adesso nel mirino il primo posto in classifica.

Questo guardando dalla prospettiva di Allegri. Se invece andiamo millecinquecento chilometri più a sud e ci spostiamo a Boccadifalco e guardiamo la gara con gli occhi di Delio Rossi è altrettanto facile capire come il Palermo, che domenica è tornato alla vittoria, non abbia nessuna intenzione di recitare il ruolo di vittima sacrificale sull'altare delle ambizioni milaniste. Del resto, a dare fiducia alla squadra rosanero ci sono le ultime sfide tra Milan e Palermo. Nelle quattro partite più recenti il Palermo ha vinto tre volte. Soprattutto ha vinto lo scorso anno proprio a San Siro in una delle gare più belle della gestione Rossi.

È vero, cambiano i protagonisti, cambiano le annate, cambiano le situazioni ma è altrettanto vero che partite come quelle dello scorso anno testimoniano che il diavolo non è poi così brutto come lo si dipinge, e che il diavolo si può battere. Difficile dire come andrà a finire questa sera, ma si può dire con certezza che il Palermo che gioca a San Siro è psicologicamente molto diverso da quello che solo tre giorni fa ha affrontato il Genoa al 'Barbera'. È una squadra alla quale, prima dell'1-0 targato Pinilla che è costato il posto a Gasperini, aveva bisogno di una bella dose di autostima. Cosa che è arrivata con la bella prestazione contro il Genoa. Quindi, il Palermo che arriva a Milano non è quello delle quattro sconfitte di fila, ma quello che ha iniziato la sua risalita.

(La Repubblica - Edizione Palermo)