Dalle ceneri degli screzi del passato, ai patinati sorrisi del presente. Fino a qualche mese fa, Pietro Lo Monaco difendeva i colori del Catania, non lesinando qualche dardo avvelenato contro i rivali dell'altra sponda della Sicilia. Oggi dice che il campanilismo non gli interessa, ma non è vero: si tratta di difendere la scelta legittima di un professionista di saltare dall'altra parte del fosso.

Per la prima volta nella sua carriera di presidente, Zamparini fa un passo indietro per farne fare qualcuno in avanti al Palermo. Il patron ha ceduto il 10% delle sue quote al dirigente di Torre Annunziata, che arriva nel capoluogo - e nel Cda rosanero - con le stimmate del plenipotenziario. Tecnico e gestionale. Proprio per questo Perinetti non servirà più, Cattani rischia grosso e Teubal resterà per occuparsi - da primo collaboratore, occhio alla dicitura - del marketing.

Adesso non si scherza, perché con queste basi bisogna guardare oltre l'orizzonte di un mal di pancia e dei primi screzi, che saranno comunque inevitabili con due personalità tanto ingombranti. Lo Monaco sceglierà e tutelerà l'allenatore, farà il mercato e dunque la squadra, occupandosi di budget, bilanci e dei rapporto con la Lega. Con il pensiero sempre fisso sul progetto dello stadio e del centro sportivo; anche le fondamenta del futuro, ora, sono sua responsabilità.