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  • Palermo:| Curiosità da Sankt Veit

    Palermo:| Curiosità da Sankt Veit

    • D.V.

    Di Bad Kleinkirchheim rimane soltanto un profondo senso di civiltà, ordine e pulizia così distante dalla media palermitana. Ma il primo impatto con Sankt Veit an der Glan racconta di una cittadina profondamente diversa rispetto al posto termale e sciistico che ha ospitato la prima parte del ritiro. Appena 50 km di differenza tra le due località, ma il territorio è così differente. A Bad dominano le montagne che circondano la strada principale. Rilievi da 2.200 metri che tolgono il fiato soltanto a guardarli, così come i boschi dove la mano dell'uomo è soltanto accennata perché saggia e leggera anche se c'è da costruire una funivia. A Bad l'arrivo del Palermo è sempre festeggiato da striscioni, bandiere e anche un po' dalla gente del luogo. Sankt Veit è diversa anche in questo: di rosanero non c'è traccia.

    Cittadina da 13mila abitanti: tanto verde, strade pulite, rumori e auto ridotte al minimo storico. Ma soprattutto niente montagne e boschi attorno. Sul pavé dell'Haputplatz, isola pedonale e cuore pulsante, non c'è traccia dell'arrivo del Palermo, né di gente incuriosita dalla presenza della quinta squadra del calcio italiano. Qualche sguardo stranito nel vedere atleti in divisa (non ancora rosanero, ma bianca e blu) passeggiare per il centro. Zero domande però, figuriamoci autografi. Se in Italia il calcio è a metà tra business e religione, in Austria non è lo sport principale. A differenza della squadra di Bad, che milita in sesta categoria ed è composta da falegnami e albergatori, l'Fc Sankt Veit è una formazione professionista che gioca nella serie B austriaca. Qui in pochi sanno che tra qualche giorno affronterà il Palermo in amichevole.

    Tra quei pochi adepti del pallone, qui a Sankt Veit, ci sono Alfio Caruso e Giovanni Platania. Dai nomi si comprende subito che siamo di fronte a due siciliani, catanesi per la precisione. I due sono soci e gestiscono il ristorante 'Cantina Toscana' a pochi passi dal centro. Alle pareti del ristorante foto ricordo con i giocatori rossazzurri che tre anni fa sono stati in ritiro a Fielkdirchen, a una manciata di chilometri da Sankt Veit e anche una maglia del Palermo regalatagli un anno fa dalla truppa rosanero. Qui i giornalisti al seguito della squadra sono di casa perché, oltre all'accoglienza tipica siciliana, possono pranzare con un buon piatto di spaghetti e bere un espresso decente. Purtroppo bisogna mangiare con un contorno di sfottò: 'Ma che avete fatto quest'anno nel derby? Con voi ormai è troppo facile vincere'.

    Un paio di chiese, un museo, 4-5 alberghi (il 'Fucshpalast' è un po' buffo per la sua facciata così colorata), un giardino delle rose, le antiche mura della città vecchia. Ma anche un grande centro sportivo e lo stadio 'Jacques Lemans' che è un piccolo gioiello. Il quartier generale del Palermo è al 'Blumenhotel', a un chilometro dallo stadio. Magari tra qualche giorno qualcuno, oltre ad Alfio e Giovanni, se ne accorgerà.

    (Giornale di Sicilia)

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