Domenica Gasperini ha tirato fuori dal campo Dybala a una manciata di minuti dalla fine. Non un cambio tattico, più che altro un pretesto per concedergli la standing ovation del 'Barbera'. Gli applausi scroscianti sono arrivati, ma non soltanto dagli spalti: Fabrizio Miccoli, in vesti civili in panchina, si spellava le mani, mentre in tribuna stampa i giornalisti abbandonavano per un attimo il loro contegno professionale.

La Joya argentina ha fatto subito breccia nel cuore della storia: con i suoi gol a 18 anni, 11 mesi e 26 giorni, Dybala è diventato il più giovane marcatore del Palermo in Serie A. E dire che Paulo di record e di paragoni scomodi si è reso protagonista spesso. Poco più di un anno fa - era l'ottobre 2011 - il baby, ancora 17enne, realizzò una tripletta sul campo dell'Atlanta con il suo Instituto, che vinse 4-0. Un tris che aveva già calato un certo Maradona 33 anni prima (nel marzo del 1978) con la maglia dell'Argentinos Juniors.

Paulo e sua maestà Diego, entrambi dello Scorpione: 15 novembre il primo, 30 ottobre l'altro. Riecheggiano nella mente le parole di Giorgio Perinetti, quando presentò il nuovo numero 9 del Palermo nel ritiro di Malles. L'allora direttore dell'area tecnica citò Liedholm, secondo il quale i più grandi attaccanti sono nati proprio nel segno dello Scorpione. Come dire, quando l'arte nel calcio si fa un giro a braccetto col caso...