Calciomercato.com

  • Palermo e il fu Pioli:| 'Della Rocca resta'

    Palermo e il fu Pioli:| 'Della Rocca resta'

     

    Intervista di Ugo Mencherini e Vittorio Longo al vicepresidente del Palermo, Guglielmo Miccichè, durante la trasmissione “Tempi Supplementari” (In onda su Telecentro-OdeonTv).

     

    Presidente, come arriva il Palermo ‘double-face’ (brillante in casa, molto meno in trasferta) al match di domani contro il Bologna?

    “Il nostro ruolino di marcia quest’anno è effettivamente questo. In casa siamo una squadra formidabile e riusciamo a ottenere successi a ripetizione, basti pensare al fatto che al Barbera abbiamo conquistato 31 dei 36 punti totali, mentre fuori casa siamo una squadra diversa, timida, e che non ottiene quei risultati che pensavamo fossero alla portata, visto che il gruppo è sicuramente di qualità. Ci presentiamo a Bologna comunque consapevoli di essere in condizione: al Barbera contro l’Udinese abbiamo fatto bene, in una gara complicata ma ben giocata, e veniamo a Bologna consci di poter fare una buona partita”.

     

    Come valuta la squadra rossoblù?

    “Ho avuto modo di seguire il Bologna in diverse occasioni e ho sempre notato una buona squadra, ben messa in campo e con delle eccellenze non indifferenti: penso a Mudingayi, Ramirez, Diamanti e Di Vaio, che non tutte le squadre hanno. Quest’anno, poi, ha fatto una campagna acquisti molto intelligente: ha perso il portiere più forte che c’è in circolazione, e che per fortuna abbiamo noi – Viviano – e l’ha sostituito con un gran portiere – Gillet – che anche noi avevamo osservato all’inizio della campagna acquisti. Si tratta di una buona squadra, ben messa in campo, tignosa e con un buon centrocampo. Ed è proprio la mediana, che domani sarà un po’ penalizzata, che potrebbe favorire il Palermo”.

     

    Sia il Bologna che il Palermo hanno abituato a delle belle gare. Si aspetta anche domani una sfida a viso aperto?

    “Il Palermo è una squadra che gioca sempre a viso aperto: difenderci non è certamente nel nostro Dna, tant’è che spesso abbiamo dato vita a partite molto spettacolari, basti pensare al 4-4 con l’Inter. Noi giochiamo sempre per vincere, e questo può essere anche un nostro limite. Non c’è dubbio, comunque, che domani verremo a Bologna per vincere, anche se sappiamo che non sarà facile perché i rossoblù sono una buona squadra e noi in trasferta abbiamo dimostrato di non essere sempre così positivi. Il Bologna, recuperando Ramirez e potendo contare su Diamanti e Di Vaio, ha frecce pericolosissime al proprio arco: come lo sono però i nostri Miccoli, Ilicic e Hernandez”.

     

    Bologna e Palermo hanno avuto e hanno diversi intrecci sul mercato, in primis la comproprietà Francesco Della Rocca, che però non sta trovando molto spazio. Cosa sta succedendo al giocatore?

    “La situazione di Della Rocca è davvero un dispiacere per me, perché quando è arrivato a Palermo io lo consideravo, giustamente, un acquisto straordinario. In più, alcuni amici di Bologna mi raccontavano di come lo scorso anno la squadra si fosse salvata in anticipo proprio grazie a Della Rocca, Viviano e Di Vaio: veniva considerato uno dei giocatori più importanti della squadra. E’ arrivato con grandi ambizioni, ma prima è stato fermato da un infortunio che si è protratto per molto tempo, mentre ora con questo 3-5-2 lui fa fatica ad entrare negli schemi. Proprio giovedì, comunque, l’ho seguito in allenamento e l’ho visto allenarsi molto molto bene: potrebbe anche essere impiegato contro il Bologna”.

     

    Il Palermo è intenzionato a tenerlo?

    “Il cartellino del giocatore è a metà tra noi e il Bologna. Mancano ancora nove partite, vedremo a fine campionato. Mi farebbe piacere che vedesse il campo abbastanza spesso per valutarlo: sebbene io già ora lo consideri un buonissimo giocatore”.

     

    Si può parlare di delusione del Palermo e volontà del Bologna di riportare Della Rocca in rossoblù?

    “Definirlo delusione sarebbe ingeneroso, visto che lui per ora è stato utilizzato molto poco, per questo ribadisco che mi piacerebbe vederlo in campo nelle prossime partite. Il Bologna ha la comproprietà e a fine campionato capiremo le intenzioni delle due società. Da parte nostra non c’è assolutamente l’intenzione di sbarazzarci di Della Rocca, tutt’altro: ci piacerebbe, anzi, che lui dimostrasse con i nostri colori il suo effettivo valore, visto anche l’investimento che abbiamo fatto. Non mi sento di escludere che possa anche rimanere a Palermo”.

     

    C’è già stato qualche contatto con il Bologna?

    “Sì, ma si è trattato di un pourparler. Il campionato ancora deve dire molto, lui è un giocatore importante ed è stato pagato una cifra importante: ci siederemo attorno a un tavolo e valuteremo. A me farebbe piacere che lui dimostrasse il suo valore e che rimanesse a Palermo anche il prossimo anno: valuteremo, comunque, in corso d’opera”.

     

    Quanto era concreto, invece, l’interesse del Palermo su Gaston Ramirez, la scorsa estate?

    “Il Palermo osserva tutti i buoni giocatori: e non c’è dubbio che Ramirez sia più di un buon giocatore. Quando è arrivato a Bologna aveva già delle eccellenti credenziali, lo abbiamo seguito ed effettivamente per un certo periodo l’abbiamo seguito anche con particolare attenzione. Poi però abbiamo capito che era un giocatore che il Bologna voleva tenere e che, giustamente, valuta una cifra importante, per cui ci siamo ritirati”.

     

    Non avete quindi stretto per portarlo a Palermo?

    “Di fatto non c’è mai stata una vera e propria trattativa, sapendo che il Bologna l’avrebbe tenuto e non lo voleva cedere quest’anno”.

     

    Un altro possibile intreccio tra Bologna e Palermo è stata la pista Andrea Mantovani, seguito dai rossoblù ma poi rimasto in rosanero. Ci sono i margini per riaprire la trattativa?

    “Penso che questi margini non ci siano. All’inizio il giocatore aveva avuto qualche problema d’ambientamento, ma ora si è perfettamente integrato negli schemi. Peraltro, anche su di lui il Palermo la scorsa estate ha fatto un investimento importante. Effettivamente all’inizio non giocava, poi con l’arrivo di Mutti è diventato un giocatore inamovibile: ed è stata una scelta azzeccatissima, visto che Mantovani è diventato un punto fermo della nostra difesa insieme a Silvestre, che purtroppo domenica non ci sarà. Toccherà a Mantovani orchestrare i nostri i difensori: è un giocatore di grandissima qualità, siamo contenti di averlo tenuto e penso rimarrà certamente a Palermo”.

     

    Non solo giocatori: Bologna e Palermo hanno un legame anche per quanto riguarda mister Pioli, e il presidente Zamparini non ha nascosto di essersi pentito di averlo esonerato. Cosa è successo con l’attuale tecnico rossoblù?

    “Quell’esonero è stata una decisione figlia di un momento particolare che si era creato all’interno della nostra società. Il Palermo si era qualificato ai preliminari di Europa League e ha dovuto anticipare il ritiro la scorsa estate. Le prime partite le abbiamo fatte contro una modesta squadra svizzera, il Thun, e siamo stati eliminati: e quello era stato un campanello d’allarme per il presidente. Zamparini pensava che l’allenatore non avesse la squadra in pugno o che comunque non riuscisse a realizzare quei risultati che noi pretendevamo. Poi avevamo fatto un’amichevole a Napoli, persa 3-0 e giocata molto male: da lì è nata la decisione che ha portato all’esonero di Pioli. Che, come giustamente ha detto Zamparini, è stato sicuramente affrettato. Parliamo di un allenatore di qualità, oltre ad essere una gran persona dal punto di vista umano. Noi lo rimpiangiamo, perché effettivamente abbiamo capito che se avessimo aspettato probabilmente avrebbe poi continuato con noi questa avventura”.

     

    Tra i protagonisti attesi in campo domenica prossima in casa rosanero c’è Abel Hernandez, reduce da un infortunio: ve lo aspettate protagonista, in questo finale di stagione?

    “Hernandez è rientrato da tre domeniche a tempo pieno: finora ha giocato titolare ed è stato impiegato per 60-70 minuti. A mio avviso, da Bologna in poi sarà pronto a giocare tutti i 90 minuti, e anche con una buona intensità. E’ un giocatore per noi di grandissima qualità: abbiamo venduto Cavani al Napoli con cuore un po’ più leggero, sapendo che avevamo in casa un giocatore della portata di Hernandez. Sfortunatamente ha poi avuto qualche infortunio di troppo, ma adesso sembra che sia in grande condizione e sta tornando l’Hernandez di prima: in questo finale di stagione ci auguriamo di vederlo ai livelli a cui ci aveva abituato lo scorso anno”.

     

    In chiusura, ci levi una curiosità: quali investimenti dedica il Palermo al settore giovanile, uno dei migliori d’Italia?

    “Noi investiamo abbastanza nel settore giovanile e i risultati ci premiano, visto che due anni fa siamo stati campioni d’Italia con la squadra Primavera. Argento ha una rete di osservatori soprattutto in Sicilia, quindi valutiamo i giocatori che riteniamo idonei per la nostra squadra e poi li prendiamo. Il Palermo è una squadra però che, a livello di Primavera, ha giocatori che vengono anche da fuori, come Paraguay o dall’Europa dell’Est. Oggi siamo un agglomerato e anche quest’anno stiamo dimostrando di essere una buona squadra: certamente andremo alla fase finale in campionato e abbiamo 2-3 giocatori che riteniamo di grandissima qualità. Uno di questi è Malele, che è stato convocato proprio in queste ore in Nazionale. Ogni anno qualche giocatore riesce ad emergere, ed è questo l’obiettivo del Palermo”.

    Altre Notizie