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  • Palermo, focus mercato. Guerra col Bologna per Perez

    Palermo, focus mercato. Guerra col Bologna per Perez

    • Daniele Valenti

    L'entusiasmo di chi si è appena accomodato sulla sella del potere contro l'oculatezza di un vetusto ed esperto patron. Porcedda contro Zamparini, Bologna contro Palermo, una piccola guerra per Diego Perez. Il neo-presidente rossoblù, qualche giorno fa, ha spiegato la situazione a chiare lettere: 'Il giocatore ci ha dato la sua parola e questo per me conta tantissimo. Tutti i giocatori che abbiamo preso hanno voluto fortemente Bologna. Il Palermo si è inserito in altre trattative con Lazio e Genoa, volevate che si risparmiasse solo per noi?'. Mentre il riferimento a Hernanes appare evidente, le uova rotte nel paniere del Genoa sono più misteriose.

    Ad ogni modo, il Palermo, rappresentato in questo caso da Sabatini, ha rispedito le accuse al mittente: 'Diego Perez è oggetto di libere trattative perché è un giocatore sul mercato. Anzi, il Monaco non ha deciso se darlo via o meno perché ha ancora un anno di contratto'. In realtà il club monegasco ha le idee chiare: il pilastro della Nazionale uruguaiana partirà. Meglio guadagnarci qualcosa che perderlo a costo zero nel giugno 2011. La matassa è un po' intricata: il Bologna ha già raggiunto l'accordo con il centrocampista in possesso del passaporto italiano: in Emilia Perez guadagnerebbe circa 1,5 milioni a stagione. Quella che manca è l'intesa con il Monaco.

    La società rosanero, di converso, avrebbe già un accordo di massima con i francesi sulla base di circa 2,5 milioni. Un bel gruzzolo per un giocatore di 30 anni peraltro in scadenza di contratto. Il nodo è sempre l'ingaggio, che esonda il tetto salariale imposto da Zamparini, cioè gli 1,2 milioni percepiti da Miccoli. Il presidente è irremovibile: da quelle cifre non ci si schioda per nessuno. In buona sostanza, dunque, il savoir faire di Sabatini deve convincere il calciatore a spalmarsi lo stipendio su più anni. Nel frattempo, il direttore sportivo rosa continua a battere altre piste, dal carissimo Matuidi al più economico ma meno convincente Osman, per chiudere con Yacob. E lo fa senza troppi scrupoli di coscienza: se ritiene che un giocatore sia utile al Palermo, non c’è Porcedda che tenga.

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