Lo strano caso di Franco Vazquez. Arrivato seguendo le orme di Pastore - almeno nei paragoni mirabolanti di giornalisti coraggiosi - il fantasista argentino fu gettato subito nella mischia da Mutti in un disastroso Palermo-Napoli. El Mudo - soprannominato così perché non ama parlare coi giornalisti - uscì all'intervallo dopo una buona prestazione. La settimana dopo di nuovo titolare a Verona: stavolta i commenti furono meno tenui e il tecnico lo tirò fuori dopo 65 minuti. Da quel momento è iniziata una sorta di parabola al contrario, con Vazquez tristemente confinato in panchina.

Ancora rimpianto in patria, dove è allocato nel gotha dei migliori talenti, l'ex Belgrano ha messo insieme dieci presenze (solo due da titolare, ben otto da subentrante) per un totale di 192 minuti di gioco. Spesso e volentieri, poi, è rimasto in campo per non più di un quarto d'ora. Difficile affermarsi con una media di 12 minuti a partita, ancor più perché Mutti, di fatto, ha dimostrato di non vederlo tanto. Con buona pace, almeno momentanea, di Zamparini, che lo vorrebbe titolare: intanto per tutelare un investimento da 4,5 milioni, poi perché, negli anditi del suo cuore, cova silenziosamente il desiderio di ammirare un altro Pastore.