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  • Palermo, Maccarone:| 'Qui voglio vincere'

    Palermo, Maccarone:| 'Qui voglio vincere'

    • D.V.

    A quasi 31 anni Massimo Maccarone ha ancora tanto da chiedere a se stesso. 'Voglio lottare per un posto di prestigio nel campionato italiano, sono stanco di giocare solo con squadra che lottano per la salvezza - dice l'attaccante piemontese -. E poi vorrei vincere quella Coppa Uefa (che ora sia chiama Europa League, ndr) che mi è sfuggita in finale nel 2006 col Middlesbrough, quando fummo battuti dal Siviglia. Io non giocai titolare, ma avevo segnato sia nei quarti sia in semifinale gol decisivi. Vi assicuro che alzare quella coppa dà grandissime emozioni'.

    Non ha rimpianti, ma sa bene che con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto fare altre cose. Primo intoppo quando nel 2001 per poche lire l'Empoli lo strappò alle buste al Milan. 'Ci restai male, ma poi a Empoli vissi due stagioni bellissime e allora mi sono consolato'. Secondo intoppo quando al Middlesbrough, che l'aveva preso per 13 milioni, non ebbe un gran feeling con i tecnici. 'Bella gente, ma la città è molto triste. L'allenatore McClaren? Lasciamo stare. Dico solo che per colpa sua sono stato a piangere per un'ora nello spogliatoio. Dopo la finale della FA Cup vinta contro il Bolton. Una coppa con 120 anni di storia. Ero reduce da un infortunio alla caviglia, mi aveva promesso che avrei giocato ma mi lasciò in panchina'.

    Per 'colpa' di McClaren nel 2004 andò in prestito in Italia, e per seguire Silvio Baldini a Parma si ridusse lo stipendio di 450mila euro. 'Tutto per giocare sette partite - sospira adesso -. Ammiro molto Baldini, ma non so se lo rifarei'. Così tornò nella triste Middlesbrough ('dove alle tre del pomeriggio è già notte fonda') e consumò lì gli ultimi anni di contratto da separato in casa. Dopo la quiete di Siena ecco Palermo, dove giura di aver già imparato a districarsi nel traffico. L'avventura più a sud di questo piemontese che debuttò in Nazionale senza avere mai messo piede in A. Il 27 marzo 2002 contro l'Inghilterra a Leeds. Fu convocato in extremis il giorno prima, mentre stava giocando con l'Under 21. 'Gentile mi disse che doveva sostituirmi, perché il giorno dopo sarei dovuto andare in Nazionale A per l'infortunio di Vieri. Io ero tanto felice ma gli chiesi di farmi fare altri dieci minuti. Poi, il giorno dopo, giocai anche contro l'Inghilterra'.

    Maccarone era già tra i bomber più forti d'Italia, talento purissimo. 'Non so perché la mia carriera non sia decollata per una big. Forse non ero pronto, ho avuto un paio d'anni di black-out ma non ho rimpianti e mi sento pronto per ricominciare. Non considero Palermo un punto di arrivo, non vedo la fine della mia carriera, ma un punto di partenza per nuovi traguardi e credo che abbiamo tutti i mezzi per fare bene'. Intanto una partenza con qualche ombra. 'Sì, ma sono tranquillo. Probabilmente è solo una questione di condizione atletica. Abbiamo lavorato duro in ritiro e anch'io mi sento solo all'inizio, è chiaro che posso dare molto di più. E poi col Cagliari mancava Liverani, un giocatore per noi fondamentale. Per un attaccante averlo in campo è una fortuna, lo avevo ammirato da avversario, giocarci insieme è un piacere'.

    Condizione atletica o anche qualche problema di equilibrio? In cosa deve migliorare questo Palermo?

    'Dobbiamo essere più bravi noi attaccanti a dare una mano. A turno, ma dobbiamo farlo. È il prezzo da pagare se vogliamo giocare in questo modo'.

    A proposito di attaccanti e di modulo, potreste essere tanti se Rossi dovesse decidere di giocare con una sola punta.
    'Credo che nel dna di questa squadra ci sia lo schieramento con due punte, non vedo perché avrebbero preso tanti attaccanti. Detto questo, penso che in particolari circostanze come appunto a Maribor si possa giocare anche con due trequartisti'.

    Quattro punte diverse, difficile definire col ritorno di Miccoli il miglior tandem da schierare.

    'Non so, penso che Rossi abbia a disposizione quattro attaccanti con caratteristiche diverse, nessuno può considerarsi un doppione dell'altro'.

    Palermo squadra giovane. Troppo? Quali sono i rischi?
    'Intanto bene che ci siano i giovani, così corriamo tutti di più. Zamparini fa bene a seguire questa strada e Rossi è bravissimo nel valorizzarli, ma la squadra ha l'ossatura dello scorso anno: Miccoli, Liverani, Balzaretti, Bovo... loro non sono giovanissimi. Penso che possiamo fare molto bene, altri club si sono rafforzati ma il Palermo non è da meno'.

    Adesso arriveranno anche gli sloveni, li avete conosciuti solo da avversari.

    'Esatto. Mi hanno impressionato molto, perché nonostante siano entrambi molto giovani hanno grande personalità'.

    Due obiettivi: uno personale e uno di squadra.
    'A livello personale voglio segnare più di dieci gol, a livello di squadra vorrei vincere l'Europa League'.

    (Giornale di Sicilia) 


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