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  • Palermo, Nocerino:| Dialetto, discoteche e... Rossi

    Palermo, Nocerino:| Dialetto, discoteche e... Rossi

    • Daniele Valenti

    Ieri pomeriggio Antonio Nocerino è stato ospite della trasmissione locale Tgs Studio Sport. Un modo per conoscere il ruspante uomo-Nocerino che si cela dietro al motorino di centrocampo. Uno che per tutto il ritiro ha violentato le orecchie dei compagni facendo sentir loro la versione attuale della canzone Tu vo fa' l'americano. Musica napoletana a go-go e dialetto napoletano quando possibile. 'Con un mio conterraneo devo per forza parlare dialetto. In campo lo faccio sempre con Migliaccio - racconta il numero 23 del Palermo -. Ho anche imparato un po' di spagnolo per parlare con Pastore, ma il dialetto è il dialetto'.

    Dialetto o non dialetto, Nocerino con Zenga si intendeva poco. 'Sono uno che non si accontenta. Con lui non ero soddisfatto e infatti chiesi alla società di essere ceduto a gennaio'. Altra storia con Rossi, il motivo per il quale Nocerino difende ancora i colori del Palermo. ‘Grazie a lui è cambiato tutto. È uno degli allenatori migliori d’Italia, per il mister gioco in qualsiasi ruolo. Per lui ho fatto anche il terzino e gioco regista davanti alla difesa, un ruolo che non mi piace: io preferisco fare l’interno così posso anche spingermi in avanti’.

    Cos'altro gli piace? Il talento di Darmian ('tra i giovani del Palermo scommetto su di lu'’) e 'le discoteche. Ma non esco molto di casa, tant'è che mia moglie dice che sono un pantofolaio. Il tempo libero lo passo con lei e mio figlio, mi piace guardare i telegiornali. I quotidiani sportivi per le pagelle? Alle volte il lunedì ho la curiosità di capire che partita hanno visto i giornalisti'. Sulla strada di Nocerino c'è stata tanta Torino e tantissima Juventus. 'A Torino, in una scuola privata, ho conosciuto mia moglie quando avevo 15 anni. La Juventus è stata molto utile nella mia carriera: ti aiutano a crescere, a diventare uomo. Se non si andava bene a scuola, ad esempio, non ti facevano allenare né tantomeno giocare'.

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