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  • Palermo, Pastore:| 'Socio perfetto' di Messi

    Palermo, Pastore:| 'Socio perfetto' di Messi

    • D.V.

    Per la prima volta in 91 anni di storia, un giocatore del Palermo va sulla copertina di El Grafico. Il mensile sportivo argentino - in edicola oggi a Buenos Aires - ha scelto infatti Javier Pastore come 'il socio perfetto' di Lionel Messi e ha dedicato una lunga intervista a El Flaco. 'A volte non credo quello che mi sta succedendo. Tre anni fa i miei amici volevano farmi vedere da una strega. Non giocavo, mi infortunai, nessuno tranne il mio procuratore e la mia famiglia aveva fiducia in me. Penso spesso a quel passato guardando al mio presente, in cui tutto è bello' dice Javier, innamorato del numero 27, il preferito di sua madre, e della Sicilia. 'Tutti i giorni assaggio una salsa nuova. La pasta qui è buonissima. E adoro gli arancini. Mangio troppo, per fortuna non ingrasso'.

    Il fantasista del Palermo e della Nazionale vive con suo fratello Juan, 'un 17enne che può fare il trequartista o la punta, come me, potrebbe giocare col Palermo'. A due passi vivono sua sorella col marito e i due nipoti, Bruno (3) e Franco (4). Sono i bambini che a volte si vedono negli allenamenti della prima squadra. 'Hanno sempre un pallone vicino. Si vestono da giocatori con me nello spogliatoio. Hanno la maglietta del Palermo, anche quella della Nazionale e dell'Huracan. Giochiamo un po' sul campo, poi mi aspettano fuori mentre io mi alleno. Sono un sogno. A Palermo posso uscire di casa, non è come a Napoli per Lavezzi. A Palermo la gente è calda il giusto: ti chiedono una foto, un autografo'.

    Pastore a Palermo è a casa, per farlo capire racconta a El Grafico: 'Ogni volta che vengo premiato come migliore in campo, un signore che ha un bar mi manda 25 chili di caffè. E poi arrivano frutta e dolci. Ho trovato una dirigenza e dei compagni che mi hanno aiutato tantissimo. Ho imparato molto con Delio Rossi, che mi ha tolto per un mese e mezzo, per fare un lavoro tattico sul piano difensivo. Finito l'allenamento restava un'ora con me per lavorare. Mi ha insegnato a trovare meglio gli spazi, per tornare ad aiutare al centrocampo senza stancarmi'.

    Nell'Argentina è già titolare fisso come Messi. 'Uno come lui si vede una volta ogni 30 anni. Ci siamo conosciuti prima del Mondiale. Fuori dal campo siamo simili: tranquilli, un po' timidi. Posso dire con orgoglio che non ho perso nessuna partita di PlayStation contro lui, che a tutti gli altri vince con facilità'. Per ora Pastore non dà retta alle voci che parlano di un cartellino di 60 milioni, e di un futuro col Real Madrid o il Barcelona. 'L'anno prossimo mi vedo col Palermo. Se si parla di me vuol dire che sto facendo le cose bene. Rimango con i piedi sulla terra. Non leggo tutto quello che si dice di me'. Così risponde Javier Pastore, un maleducato del calcio, come l'ha definito Diego Maradona. 'L'elogio che mi ha commosso di più. Perché Diego l'ha detto molto spontaneamente, non era una frase pensata. Io mi diverto giocando così. Il calcio è un lavoro, ma rimane sempre un gioco. Se ti diverti in campo, giocherai meglio'.

    (La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)

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