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  • Palermomania:| Il Pastore (mal)educato

    Palermomania:| Il Pastore (mal)educato

    Questa sera il Palermo dovrà ottemperare a degli stucchevoli obblighi di Europa League. Quella contro il Losanna rischia di diventare una sfida tra scapoli e ammogliati tracagnotti: Rossi, infatti, manderà in campo una nidiata di riserve e probabilmente concederà qualche minuto ai baby Ardizzone e Prestia. Il risultato importa quanto lo zafferano nel cappuccino. Tutto sommato la squalifica di Pastore fa il solletico. 'El Flaco' si riposerà in vista della trasferta di Bari guardando la partita in televisione. In castigo, come i bambini che hanno fatto arrabbiare la maestra. Ma Javier non ha mica fatto casino o copiato un compito. È stato discolo contro lo Sparta Praga, quando si è fatto espellere per un gesto di stizza; per il resto, ha poggiato sulla testa il cruccio di aver giocato male qualche partita. 

    Una grave onta per un giocatore che a soli 21 anni è il più forte della storia rosanero? Macché. La colpa del funambolo argentino è un'altra: senza che nessuno glielo chiedesse, Pastore ha cercato di caricarsi sulle spalle tutto il peso della squadra. Il numero 27 ormai si sente un leader. Logico corollario del battage mediatico che da mesi gli si è abbottonato. Nel calcio, però, quando vuoi fare tutto da solo finisci contro un muro. Sabato scorso, nel match contro il Parma, dopo qualche tentativo di ghirigoro andato a vuoto si è sfiduciato, apparendo inerte, inane, quasi lavativo. Qualche sparuto tifoso ha fischiato quel comportamento - così crediamo e così vogliamo sperare - perché Javier stava giocando scevro di mordente.

    Di queste prestazioni sbiadite non ci preoccupiamo affatto. 'El Flaco' ha ampiamente dimostrato di essere un fenomeno con le migliori coordinate di Kakà e Zidane, senza disprezzare venature di Platini e Francescoli. Non abbiamo dubbi che tornerà presto a incantare. La cosa più bella è che Pastore sta cominciando a dimostrarsi campione anche fuori dal campo. Un paio di giorni fa, in un incontro con i tifosi che lo hanno ringraziato per l'estasi del derby, ha addirittura spiegato di 'meritare i fischi: il pubblico ha fatto bene perché ho giocato male'. Che fenomeno. Con il pallone, con le parole, con l'umiltà. Mancava l'ultimo imprimatur nella burocrazia che certifica i fenomeni totali. Adesso è arrivato anche quello. Ode a te, o Javier.

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