Un attacco da capogiro per la categoria, anche se di tanto in tanto spuntato a causa del saccheggio delle nazionali: Hernandez con l’Uruguay, Lafferty con l’Irlanda del Nord, Belotti con l’Under 21. Fortuna che Dybala non lo vuole nessuno, verrebbe da dire. Scherziamo, certo. Intanto il baby-argentino, l’onnipresente in questo campionato, si è fatto male. Un imbarazzo in meno per Iachini, probabilmente costretto a mandarlo in campo benché abbia a disposizione attaccanti più bravi, di sicuro più prolifici. E le parole non possono nulla dinnanzi ai numeri.

In 13 presenze per complessivi 957 minuti, Dybala non ha mai segnato. Hernandez, il capocannoniere della B insieme a Babacar e ad Antenucci, ha fatto 8 gol (4 su rigore) in 10 partite, per una media di una rete ogni 99 minuti. Lafferty viaggia a quelle velocità (5 gol in 11 presenze, 1 ogni 114 minuti), ma il valore aggiunto è Belotti, 3 gol in 6 gare da subentrante: per il Gallo la media è stratosferica, un centro ogni 74 minuti. Detta così, con l’attacco a due punte del Palermo Dybala dovrebbe restare sempre fuori a beneficio di due degli altri tre, ma la tara tra opinioni presidenziali ed esigenze tecniche hanno prodotto distinte… opinabili.

Ragionando su età, esperienza e ‘futuribilità’, è Belotti il prodigio di questo primo terzo di stagione. Ogni qualvolta Iachini gli dà fiducia, il numero 30 si batte come un leone e la pagnotta se la guadagna sempre: se non è gol è assist, se non finisce in nessun tabellino di sicuro va sotto la doccia già madido di sudore. Di Biagio, ct dell’Under 21, se lo coccola: ‘Difficile rimproverargli qualcosa’; Perinetti, il dirigente che lo ha voluto in barba agli sfottò, gongola mente prepara l’assegno per riscattarne la metà del cartellino dall’Albinoleffe. Andrea intanto si allena, segna e abbassa la cresta, nonostante il suo soprannome. Provate a fermarlo.