Palermomania: il Terzi incomodo
Da consuetudine, Siena-Palermo sarà una partita ricca di ex. Da quello per antonomasia Perinetti, autore di un capolavoro con la promozione nei titoli di coda, al carneade Paolucci, fino ad arrivare a chi in questo Palermo dovrebbe fare la differenza. No, né Verre né Bolzoni, ma Claudio Terzi. Perinetti si era segnato il suo nome in cima alla lista dei desideri già nel momento stesso in cui il Palermo affogò nelle acque limacciose della retrocessione. Gattuso, manco a dirlo, ne avallò l’acquisto, giacché si fa fatica a trovare in Serie B un difensore più affidabile di Terzi.
Almeno sulla carta. Sì, perché il centrale milanese, costato non poco la scorsa estate, finora non ha confermato sul campo i buoni auspici della sua carriera. Probabilmente sente il peso della responsabilità, consapevole che nel Palermo è uno di quelli che deve trainare la squadra, e magari aiutare il sempre un po' acerbo Munoz a crescere. Voler strafare, come spesso capita all'ex Bologna, non è un buon viatico per svolgere al meglio il proprio lavoro, specialmente se ti guadagni lo stipendio come difensore centrale. Qualche anticipo riuscito, giocate da centrocampista e di contro amnesie preoccupanti.
Di sicuro però Terzi non è un giocatore da buttare. Ne è sicuro Perinetti, e non potrebbe essere altrimenti: ‘È un problema d’ambientamento, presto Claudio tornerà ai suoi livelli’. Quella dell’ambientamento ci sembra una scusa zoppicante a mo’ di politica italiana, ma il consigliere d’amministrazione rosanero doveva pure inventarsi qualcosa per proteggere una sua scelta precisa e tutelare un patrimonio societario. Peraltro Terzi non può essere così male, se è vero, come si racconta, che Sannino e un certo Antonio Conte stravedono per lui. Diamogli fiducia, è solo questione di tempo. Magari 90 minuti, proprio quelli di Siena.