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  • Palermomania: l'ultima spiaggia non si chiama Udinese

    Palermomania: l'ultima spiaggia non si chiama Udinese

    • Alberto Giambruno
    Il titolo vuole essere, più che altro, un augurio. Ammettendo che - all’indomani della batosta subita all’Olimpico - la gara di giovedì appare si uno spartiacque della stagione, non si può pensare che (fate i dovuti scongiuri) in caso di risultato negativo sia tutto compromesso. La decima (abbiamo detto decima, non trentesima) giornata è alle porte, ed il percorso che - ci auguriamo - porterà i rosanero alla salvezza è ancora lungo, oltre che tortuoso. 

    I tifosi però, come sovente accade, si dividono: c’è chi si schiera con De Zerbi, pensando che le uniche ‘colpe’ (appositamente tra virgolette) del tecnico siano quelle di non poter schierare degli elementi qualitativamente all’altezza. E chi pensa che le scelte dell’ex allenatore foggiano siano un po’ troppo presuntuose, scontrandosi con la dura realtà - tutt’altro che tranquilla - di una squadra in lotta per non retrocedere.  

    I più bravi dicono che “la verità sta nel mezzo” e crediamo che anche questa volta sia così. Giusta l’idea di giocarsela ‘a viso aperto’ con tutti, ma altrettanto giusta la tesi del ‘pensiamo ogni tanto a non prenderle, anziché darle’. A chi non piacerebbe tornare a vedere (si, in passato è accaduto) un Palermo capace di imporre il proprio gioco in tutti i campi di Serie A? Ma erano altri tempi, ed erano altre squadre. Con giocatori come Amauri, Miccoli, Pastore, Cavani e Barzagli... per citarne qualcuno. Tornando all'attualità, la gara contro una rinvigorita Udinese sarà fondamentale, ma non decisiva. Per si e per no, però, tre punti al Barbera potremmo anche cominciare a farli... 

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