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  • Palermomania: l'ultimo abbraccio

    Palermomania: l'ultimo abbraccio

    Si era riaccesa la fiaccola della speranza, al culmine della quale, dopo la vittoria sull’Inter, nessuno immaginava che l’ultima giornata avrebbe avuto la valenza di una promessa politica in campagna elettorale. Ma la storia, si sa, spesso spegne anche gli ardori più virulenti. Le tre sconfitte consecutive contro Juventus, Udinese e Fiorentina, uniti ai risultati ‘strategici’ di Genoa e Torino, hanno cassato un possibile finale thrilling. Domenica sarà un test per qualche giovane buono per l’anno prossimo, ma soprattutto una passerella per i saluti. Qualcuno strappalacrime, qualcun altro indolore.

    Fabrizio Miccoli è agli sgoccioli. Dopo sette anni e un nugolo di record infranti, al 99% dirà addio. Non sussistono più i criteri di economicità, e non solo per il salary cup della prossima Serie B. Gli anni passano, gli acciacchi crescono, e la cadetteria uccide la qualità non suffragata da una condizione adeguata. In più le ultime polemiche extracalcistiche - dall’abuso informatico ai contatti con dei parenti (incensurati) di due boss - hanno saturato l’aria di sentimenti tanto contraddittori quanto velenosi. E Zamparini non è stato tanto tenero: ‘È meglio anche per lui che vada via’.

    La separazione ancora più traumatica, se possibile, sarebbe quella da Sannino, artefice di un mezzo miracolo nella rianimazione di una squadra senza speranza. L’allenatore non è convinto di restare, vuole precise garanzie da Zamparini, troppo spesso schizofrenico nelle sue decisioni. I primi giorni della prossima settimana, in questo senso, saranno decisivi. Dopo i botti, l’enorme pletora di giocatori più o meno utili: da Ilicic a Munoz, da Rios a Dossena passando per Morganella e Mantovani, più i vari carneadi argentini e Fabbrini. Altro giro, altra corsa, con tanti nuovi interpreti. Contro il Parma sarà il canto del cigno.

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