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  • Palermomania:| La sostanza non cambia

    Palermomania:| La sostanza non cambia

    Anche quando decide di limitare le interviste, escludendo dal raggio delle sue parole i 'siti', Maurizio Zamparini fa sempre notizia. Dopo la debacle di Parma, l'ennesima con il veleno sulla coda per i troppi gol subiti, il presidente del Palermo si è lasciato scappare che 'con Rossi non c'è sintonia di pensiero, se non la troveremo sarà divorzio'. Non è colpa dei giornalisti - pagati per darle, le notizie - se il caso si gonfia. Il patron, preoccupato dall'onda emotiva di questo scossone a una settimana dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia, prova poche ore dopo a far rientrare nel recinto il cavallo impazzito: 'Al 90% il tecnico resta, lui è come mia moglie: si può litigare, ma lo tengo per me. A fine stagione ci incontreremo, da uomo a uomo, e vedremo se troveremo quella sintonia che in questa stagione non c'è stata. Se la troviamo, non se ne andrà'.

    La metafora muliebre è azzeccatissima perché Zamparini, a volte, è più ondivago di una donna ferita: cambia radicalmente idea in poco tempo o ritorna sullo stesso pensiero con parole diverse. La sostanza del discorso non è cambiata: l'intelligente Maurizio, tanto oculato nell'imprenditoria quanto impulsivo nel suo giocattolo più bello, il calcio, ha capito che il suo intervento è stato intempestivo. Lo sanno perfino i sassi che nel modo di pensare, e soprattutto di esternare, lui e Rossi vanno d'accordo come pidiellini e comunisti. La verità la conoscono tutti, anche se nessuno la dice a chiare lettere: l'addio ci sarà eccome, ma ad andare dal divorzista sarà Delio. Qualcuno provi a fargliene una colpa se ci riesce.

    In questa ennesima bagarre, tiriamo bonariamente le orecchie a Zamparini: mettere sale su una ferita quando stai per giocarti tutto non è saggio. Meglio pensare al Milan e al contorno più bello, l'amore della gente. Ancora una volta, come succede sempre nelle occasioni importanti, il 'Barbera' sarà strapieno. Forse si abbatterà il record di 35.872 spettatori di Palermo-Sampdoria del 9 maggio 2010, quando l'1-1 finale consegnò ai blucerchiati l'ingresso in Champions e ai rosanero una culla di dispiacere. Ecco, quand'è il calcio ad affondartici - nel dispiacere - non si può far altro che rassegnarsi. Ma farsi male da soli è un'altra cosa. Infinitamente più sciocca.fi i  

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