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  • Palermomania:| Leziosità e disattenzione

    Palermomania:| Leziosità e disattenzione

    Al di là di ogni analisi dialettica, i numeri sono la cartina tornasole della realtà. Il Palermo non vince in trasferta da nove mesi: era il 15 maggio 2011, una stagione fa, quando la squadra di Rossi si impose a Genova per 2-1 ratificando la retrocessione della Sampdoria. Da allora, Europa League compresa, 13 trasferte, con in eredità 8 sconfitte e 5 pareggi. In questo campionato, fuori casa i rosa hanno racimolato soltanto 4 punti, frutto di altrettanti pareggi. E non è un caso che, escludendo le ultime tre della classe, il Palermo sia la squadra che ha perso più partite in questo campionato (10), come Genoa e Chievo.

    Nuotando ancora più a fondo in questo mare limaccioso, si scopre che il Palermo è la formazione che ha fatto peggio di tutti lontano dalle mura amiche. Con la vittoria di San Siro, in terra nemica il Novara ha raccolto in totale 5 punti, proprio come il Siena, l’altra squadra insieme a quella di Mutti a non aver ancora vinto una partita in trasferta. È la dimostrazione del fatto che raramente la truppa siciliana riesce a scrostare coi denti un punticino dal corpo del nemico. L’allenatore, sabato sera, ha individuato le parole chiave: leziosità e disattenzione. Il Palermo è infarcito di buoni giocatori, sovente piacioni e di rado concreti: Ilicic e Zahavi si specchiano e mentre il campo riflette la loro immagine di Narcisi gli avversari si sono già impossessati del pallone.

    E poi la difesa, male atavico di questa squadra, in barba al repulisti degli interpreti: 34 gol li ha subiti anche il Cesena, attualmente ultimo in classifica. Proprio non si riesce a porre rimedio all’imbarcata di acqua, eppure i centrali titolari adesso sono Silvestre e Mantovani, mica due pirla qualunque. Fase difensiva approssimativa ed errori individuali: non può esserci altra spiegazione. Per fortuna, di contro, esistono le partite davanti al proprio pubblico: meglio del Palermo, in questo senso, ha fatto soltanto l’Udinese (31 punti contro 27), ma i rosa vantano il miglior attacco interno con 26 gol. Meglio perfino di Ibrahimovic e soci (24 reti). Altrimenti i rosa, nel mare limaccioso della mediocrità ci sarebbero annegati.

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