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  • Palermomania:| Sette partite per non morire

    Palermomania:| Sette partite per non morire

    Abbiamo scherzato. Verrebbe da dire che il campionato - quello vero - del Palermo inizia adesso, ma sarebbe un'eresia grande quanto la scelleratezza della politica italiana degli ultimi vent'anni. Due punti nelle ultime sette partite, soltanto tre vittorie in 21 giornate che ne fanno il fanalino di coda di questa poco lusinghiera classifica, zero successi esterni come nessun altro, secondo peggior attacco dopo il Pescara, quarta peggior difesa. Ci fermiamo? Meglio di sì, è inutile continuare a vergare bastonate. La situazione, adesso, non può che migliorare. Almeno a guardare il calendario.

    Da domenica prossima fino al 10 marzo, il Palermo affronterà in serie Cagliari, Atalanta e Pescara in casa, dopodiché farà visita al Chievo, quindi il Genoa al 'Barbera', gita a Torino contro la squadra di Ventura e incrocio al cardiopalma salvezza con il Siena: sette partite che saranno una cambiale per la prossima stagione. In altre parole, la diranno lunga sul cammino verso la salvezza. Realisticamente, il Palermo - ultimo in classifica senza la penalizzazione del Siena - dovrebbe raccogliere almeno 15 punti, se non di più, al cospetto di avversari alla portata. Il ciclo terribile è alle spalle.

    Del resto la permanenza in Serie A non può passare da Fiorentina, Napoli o Lazio. Il Palermo, finora, difficilmente è stato suonato come un pugile alle corde, eppure i risultati parlano chiaro. Soprattutto parlano una lingua che non necessariamente si sposa con il bel gioco. La società, con qualche ritardo, sta rinforzando l'organico a disposizione di Gasperini: Sorrentino e Dossena sono due giocatori veri, un lusso per i bassifondi. La sensazione, comunque, è che la salvezza passi dall'attaccante… che ancora non c'è: senza una bocca di fuoco efficace, le polveri resteranno bagnate. Anche contro avversari alla portata. Muoviamoci.

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