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  • Palermomania:| Sostituti, vietato sbagliare
Palermomania:| Sostituti, vietato sbagliare

Palermomania:| Sostituti, vietato sbagliare

  • Daniele Valenti

Kjaer saluta, pronto a tuffarsi nella piscina di dobloni d'oro del Wolfsburg. Cavani fa 'ciao ciao', in attesa di capire cosa è meglio per il suo futuro: aspettare Godot, ovvero la chiama dell'Inter, o studiare inglese e tedesco per leggere il contratto che gli sottoporranno Manchester City, Tottenham e Wolfsburg. Niet a Rubin Kazan e Zenit perché la Russia non è il gotha del calcio. Al massimo dei milioni, ma Edinson per il momento pensa ad altro.

Chi ci guadagna in ogni caso è il Palermo. Con la cessione di entrambi i pezzi grossi dell'ultima stagione e non solo, le case di viale del Fante verranno rimpinguate con 35 milioni di euro, se non addirittura qualcosa di più. Ossigeno fresco da ributtare nell'aria del mercato, che ha già visto Zamparini e Sabatini protagonisti. L'attacco è stato sistemato con gli innesti di Pinilla - la torre che mancava dall'addio di Amauri - e Maccarone, condensato di tecnica più destrezza con un pizzico di esperienza. Forse sarà il turno di un'altra punta a fine mercato, un giocatore che possa sostituire degnamente Cavani. 'Condicio sine qua non': devono prima essere ceduti Succi e Budan.

Il centrocampo è un grosso rebus. Servono almeno tre giocatori, di cui un paio di primissimo livello, per ripristinare il numero minimo di uomini adatto ad affrontare tre competizioni. Il calderone di nomi sta ribollendo. Così come in difesa, che ha bisogno di qualche rammendo in seno alle seconde linee, previa scelta del sostituto di Kjaer. Ed è qui che il Palermo si gioca gran parte della prossima stagione. Negli ultimi due anni, la società ha avuto ragione. Mai un colpo altisonante, sempre scommesse. Vinte nel caso di Sirigu, Kjaer, Pastore, Cavani ed Hernandez. Perse, o 'perse in pectore', ripensando a Morganella, Celustka, Blasi, Rubinho, Goian et similia. Per mantenere quella fetta di 'rispetto' che il Palermo si è guadagnato sull'altare del calcio italiano, Sabatini non può sbagliare. Il suo è un ruolo troppo delicato.

Nonostante la lunga sequela di addii delle ultime stagioni, la piazza è stata sempre vicina a chi tesse le fila della squadra. Del resto i risultati, campionato più, campionato meno, hanno sempre dato ragione a Zamparini. Glik, Toloi e Santiago Garcia sono le fiches che Sabatini sta puntano alla roulette della difesa. In mezzo c'è ancora bagarre: da Biagianti a Behrami, dal sopraffino Hernanes al ruspante ghanese Ayew. Tanta roba: la scelta non è facile, ma il direttore sportivo rosa è abituato a vincere giocando d'azzardo. Forse perché nel calcio la vittoria non è soltanto qualcosa di aleatorio; bisogna metterci del proprio, anche se si gioca alla roulette.

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