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  • Palermomania:| Un anno con Delio

    Palermomania:| Un anno con Delio

    • Daniele Valenti

    'Sai cosa c'è?'. Due giorni fa Delio Rossi, l'uomo le cui frasi sparate col sorriso sono diventate un florilegio da tramandare, ha compiuto un anno. Un anno da allenatore del Palermo, dove ha guidato la truppa a 'vittorie che fanno i capelli biondi e gli occhi azzurri'. Dodici mesi lunghi un ciclo. A novembre 2009 il derby col Catania condannò definitivamente Zenga: quell'1-1 tiratissimo fu l'ultimo calcio a un uomo già sull'orlo del baratro. Novembre 2010, un giro della Terra attorno al Sole dopo, Rossi ha rigirato una stagione che stava prendendo una brutta piega. Una spallata energica al Catania e il sole torna a splendere. Novembre. Quando la casualità si unisce alla poesia. Il primo compleanno cade nell'undicesimo mese, quello più proficuo nella carriera di Rossi: media di 1.69 punti a gara, frutto di 25 vittorie, 16 pareggi e 13 sconfitte. La media agostana, in realtà, è di 1.87, ma ad agosto, invero, si gioca poco. In 365 giorni, a Palermo è cambiato tutto.

    Le velleità da scudetto di Zenga hanno cambiato velocemente sponda - da genialità a spacconata - come sabbia in una clessidra. Forse sospinte dal pensiero di Delio: per lui, 'le chiacchiere se le porta via il vento e le biciclette le rubano i livornesi'. Una forbice tra i due grande quanto un deserto. A proposito di sabbia: il tecnico riminese ha fatto sparire le famigerate vasche introdotte in ritiro dall'Uomo Ragno per ri-professare il verbo della corsa nei boschi. Quel tipo con la faccia paciosa e l'espressione furba ha semplicemente rispolverato i metodi vecchi. Dove vecchi non sta per obsoleti. 'Io prima mica facevo il fornaio, ho sempre fatto l'allenatore'; non un 'alchimista o uno che vende fumo', tant'è vero che 'gli obiettivi prima vanno centrati e poi dichiarati'. Non chiedetegli, per l'appunto, quali sono gli obiettivi della sua squadra, altrimenti metterà in mezzo il ciclismo: 'Il vincitore di una corsa si vede alla fine. Al termine dal campionato, tireremo una riga e vedremo dove saremo arrivati'. Quest’anno il Palermo è in Europa League, una competizione in più che sfianca i giocatori. Niente scuse: 'Abbiamo voluto la bici? Adesso dobbiamo pedalare'. E il Palermo pedala, pedala tanto.

    I meriti di Delio sono evidenti: ha rimodellato una squadra instillandole un'identità precisa. Ma lui si schernisce: 'Un allenatore beve sempre la stessa quantità di vino. Se vince, viene considerato un buongustaio; se perde, lo prendono per ubriacone'. Ti vogliamo bene anche per questo, poeta tanto del pallone quanto dell'ironia. Se proprio dovessimo rimproverargli qualcosa, vorremmo che dormisse di più la notte. Come ripete a mo' di disco rotto quando gli chiedono lumi sulla formazione, 'la notte porta consiglio'. Deve essere per questo che ha gli occhi stanchi. Evidentemente non dorme mai. Come deve aver fatto Pastore la notte prima del derby con il Catania. Delio aveva fatto pretattica alla vigilia, facendo capire che 'El Flaco' non avrebbe giocato. Un artifizio per depistare quel discolo di Giampaolo, che aveva bypassato la consueta conferenza stampa. Dopo la partita nella quale l'ammaccato Pastore ha... pastorizzato i cugini etnei, Rossi ha liquidato la prevedibile domanda: 'Avevo detto che era infortunato? Javier ha fatto terapie tutta la notte e si è ripreso'. Terapie da Lourdes.

    Con la sua filosofia da basso profilo dialettico, Rossi ha conquistato tutti. Certo, è anche corroborato dai numeri. L'allenatore rosanero ha conquistato il record di punti in serie A (65). Il quinto posto, già raggiunto due volte da Guidolin, è il miglior piazzamento di sempre. Ma Rossi detiene in più il record di punti in casa (45), quello dei gol segnati in trasferta (25), quello delle vittorie (18) e quello delle sconfitte (9). Per concludere, nella scorsa stagione il 'Barbera' è rimasto inviolato e i gol segnati fuori dalle mura amiche (25) e in assoluto (59) sono l'ennesimo fiore all'occhiello per gli almanacchi. Il mite Delio è la pietra angolare di questa squadra. Lo era anche Sabatini, che si è dimesso. E Zamparini? Aveva minacciato di lasciare. 'Se se ne vanno tutti mi lascino le chiavi, così lo stadio lo chiudo io', la battuta salace dopo l'1-0 al Genoa. Ma lui non può e non deve andarsene. Perché, a conti fatti, Rossi è il miglior fornaio... pardon, tecnico, che il Palermo abbia mai avuto. E ci ha messo solo un anno per dimostrarlo.

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