Nel suo giro da globetrotter, ieri pomeriggio Cesare Prandelli ha fatto tappa a Palermo. Il commissario tecnico della Nazionale ha glissato sull'argomento convocazioni - ci mancherebbe - dispensando ai giornalisti presenti le solite frasi retoriche. Lontano da taccuini e telecamere, comunque, non ci sarebbe stato nessun abboccamento particolare con Viviano e Balzaretti, che hanno già in tasca il biglietto per gli Europei. E nemmeno, con nostra grande sorpresa, con Silvestre, argentino naturalizzato italiano che la maglia azzurra se la cucirebbe addosso anche domani.

Prima che Silvestre si infortunasse a Siena lo scorso 26 febbraio, si caldeggiava una chiamata di Prandelli al centrale del Palermo, ma poi il fato giocò un brutto scherzo. L'ex Catania ha saltato sette gare consecutive, e guarda caso il Palermo ha vinto soltanto una volta, a Bologna per 3-1. I numeri, dunque, la dicono lunga sull'imprescindibilità di Matias, difensore roccioso e leader carismatico. Domenica si riprenderà il suo posto nel cuore della retroguardia, e da qui alla fine avrà sei partite per tornare ai suoi livelli e cercare di convincere il ct. Una mano a Silvestre, intanto, la diamo noi.

Non che Prandelli abbia bisogno della nostra lettera di referenze, ma Matias servirebbe eccome alla Nazionale: gran senso della posizione, fisico da corazziere, forte di testa sia in difesa che in attacco e soprattutto in grado di farsi trovare pronto a gara in corso. Ecco, Silvestre sarebbe perfetto come riserva in grado di sostituire senza particolari affanni i titolari. E poi non ci sembra che i vari Bonucci e Ranocchia gli siano superiori, anzi. Alla fine della fiera, con tutta la bonarietà possibile, consigliamo a Cesare di guardare a Palermo. Per il momento lo stanno facendo solo i top club, naturale approdo di un gran bel difensore che a 28 anni merita i migliori palcoscenici. A cominciare da Polonia e Ucraina.