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  • Paola Ferrari attacca: 'Tante donne ammiccano ma non sanno di calcio! Amadeus, facciamo la DS insieme'
Paola Ferrari attacca: 'Tante donne ammiccano ma non sanno di calcio! Amadeus, facciamo la DS insieme'

Paola Ferrari attacca: 'Tante donne ammiccano ma non sanno di calcio! Amadeus, facciamo la DS insieme'

La giornalista Paola Ferrari è tornata a parlare dopo aver annunciato che lascerà la Rai al termine del Mondiale in Qatar: "L'Europeo è stata una liberazione, siamo tornati ad essere rispettati nel mondo. E io non nascondo il mio orgoglio per essere italiana, sono fiera. Se sono sicura di lasciare? Sì, non credo che tornerò indietro. Dormo cinque ore a notte, di idee ne ho tante; bisogna sapersi reinventare: con Lucisano Media Group scriviamo format tv e giriamo documentari. Inoltre mi piacerebbe aprirmi un allevamento di cani bovari bernesi".

L'ATTACCO - "Le parole di Galeazzi (QUI) mi hanno fatto male, lui mi mancherà. E' vero, forse un po' lo sono stata; ma è l'unico modo che ha una donna per farsi avanti in un mondo dove siamo considerate spesso come ornamento per la bellezza, e mai per la competenza. Ce ne sono tante che puntano sul vestito succinto e sull'ammiccamento, ma di calcio non sanno nulla. Non faccio nomi, ma così fanno male alla nostra categoria. Non c'è mai stata una donna alla direzione di un giornale sportivo o di RaiSport, è un caso? Io non mi candiderò, ormai sono fuori".

PORTOBELLO - "In Rai ho avuto tanti problemi di #MeToo, chi non ammette che esistono certe cose è un ipocrita. Ci sono stati tanti tentativi respinti con perdite: il primo a Portobello, nel debutto in tv, nel quale Enzo Tortora mi difese a spada tratta". Era il 1977, io avevo 16/17 anni ed ero una delle centraliniste. Facevamo 28 milioni di ascolti... Italia-Inghilterra ne ha fatti 20, per dire. Tortora aveva un senso etico per il quale non ci faceva mettere vestiti scollati e ci dava sempre molti consigli. A me disse di tenere sempre la schiena dritta, la testa alta e di guardare sempre la gente negli occhi; sia in senso fisico che metaforico. E' un consiglio che non ho mai dimenticato".

IL FUTURO - "Dazn ci metterà un paio di anni prima di essere digerito, nel frattempo 90° Minuto e la Domenica Sportiva saranno un servizio pubblico ancora più importante per chi non vorrà pagare la piattaforma sul web. Io avrei fatto un sacrificio in più per la Champions, ma i soldi e le scelte aziendali sono quelli che sono. Mi auguro che venga riscoperta la radio e che si sparigli con trasmissioni evento e racconti. O magari con idee nuove: a me, per esempio, piace la Bobo tv. Rimpianti? Nessuno. Mi dispiace solo non aver condotto un talk show e non aver avuto una riconoscibilità maggiore al di là del giornalismo sportivo".

DOMENICA SPORTIVA - "Condurre la Domenica Sportiva è stato il mio grande orgoglio. Era il sogno da bambina quando guardavo Alfredo Pigna, Sandro Ciotti, Gianni Minà e Maria Teresa Ruta. La ripresenterei di nuovo, ma lo farei solo con Amadeus. Siamo molto amici, per anni a Radio Deejay abbiamo parlato di calcio. Ora però direi che ha abbastanza da fare. Che altro mi piacerebbe? Fare l'Edicola di Fiorello il lunedì, con la rassegna stampa dei giornali sportivi".

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