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  • Paolo Rossi: 'Campionato da finire a porte chiuse, taglio stipendi necessario. Su Kean...'

    Paolo Rossi: 'Campionato da finire a porte chiuse, taglio stipendi necessario. Su Kean...'

    Paolo Rossi, leggenda della nazionale e della Juve, ha concesso una lunga intervista al Corriere della Sera: "I gol sono belli sempre, d’estate o d’inverno. È vero che gli italiani a luglio e agosto pensano al mare e al calcio mercato. Ma dopo questa lunga astinenza, quando ripartiremo ci sarà ancora più passione. Con un vero rammarico. Quale? Le porte chiuse. Senza l’affetto della gente sarà un’altra cosa. Però non si può fare diversamente".

    RIPRESA - "Chi è chiamato a decidere avrà riflettuto bene sul da farsi. Non bisogna rischiare niente, la salute viene prima di tutto. Però i campionati vanno finiti. Certezze non ce ne sono. Siamo in balìa del virus e in questo momento ogni previsione rischia di essere azzardata o, peggio ancora, sbagliata. Se il calcio riparte, significa che stiamo tornando alla vita vera. Soprattutto che i sacrifici della gente chiusa in casa hanno portato dei benefici".

    SPERANZA - "Non bisogna fraintendere. Ci dovremo adeguare a una nuova normalità. In attesa del vaccino niente sarà come prima. Mascherine, guanti, lunghe code davanti ai negozi come nella Russia degli anni 80. E stadi a porte chiuse. Sono tristi, però è l’unica soluzione".

    ALLENAMENTI - "Banalmente la nuova preparazione. Oppure l’adattamento a giocare nel silenzio: qualche squadra riuscirà a trovare la concentrazione giusta, qualche altra farà più fatica. Fretta? Spesso e volentieri è un problema di soldi. Sono nel consiglio del Vicenza, che ha una società solida e ambiziosa, ma in questo momento senza entrate di nessun genere ci siamo resi conto di quanto sia difficile tirare avanti. La A, alla fine, credo possa ripartite. La C farà molta più fatica".

    FUTURO CALCIO - "Sono preoccupato per il destino di molti club delle serie minori. E non dimenticatevi che non ci sono solo i giocatori ma anche semplici dipendenti come in un’azienda qualunque. Il governo dovrà fare la sua parte".

    TAGLIO STIPENDI - "È una condizione necessaria. Sarebbe servito un accordo collettivo e invece noto che ogni club va per la sua strada. Certo, è difficile mettere insieme realtà così diverse. Bisognerebbe trovare un punto di equilibrio".

    NAZIONALE - "Intanto faccio i complimenti a Roberto perché ha ridato colore all’azzurro e creato un bel clima. L’Italia è bella e divertente. La mia sensazione, seguendo la Nazionale da commentatore, è che il gruppo fosse pronto già adesso. Non vorrei si spezzasse quel filo magico che ci aveva permesso di vincere 11 partite di fila. Attacco? Per adesso si va avanti con il ballottaggio tra Immobile e Belotti che offrono sufficienti garanzie e si completano a vicenda. Confesso che dopo averlo visto all’opera mi sarei aspettato di più da Kean. Invece in Inghilterra si è spento, è come sparito dai radar. Speravo fosse l’uomo nuovo. Magari nei prossimi mesi tornerà fuori".

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