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  • Paolo Zanetti:| 'Io scommetto sul Toro'

    Paolo Zanetti:| 'Io scommetto sul Toro'

     

    In conferenza stampa si presenta Paolo Zanetti, centrocampista granata che veste la maglia del Torino dalla stagione 2007-2008. Il giocatore commenta così la prossima gara contro il Portogruaro: “Sinceramente no, non mi sarei mai aspettato di affrontare il Portogruaro. Sono arrivato in un momento dove le idee erano altre è chiaro questo. Poi nel calcio succedono tante cose. Dopo quattro anni siamo qui a lottare in Serie B contro squadre come questa che hanno meno storia ma hanno la nostra stessa fame se non di più. Siamo noi a doverci adeguare a loro”. Affrontare i veneti “fa effetto, ma se alla fine sono qui, si vede che hanno i loro meriti. L’anno scorso hanno vinto contro il Verona, una Piazza importante per la C. E comunque sono davanti a noi in classifica. Sono cose che alla fine ci devono far pensare. Se non affrontiamo chiunque con la giusta cattiveria, rischiamo di perdere. Se andiamo in campo con la convinzione di essere forti e fare quello che il mister ci chiede, possiamo vincere contro di tutti”. Ma dov’è che questo Toro deve ancora crescere? “Dobbiamo lavorare sull'aspetto mentale. Non che pecchiamo per troppa poca umiltà, ma dobbiamo essere più equilibrati. Non siamo dei campioni quando vinciamo e non siamo scarsi quando perdiamo. E' un campionato che ti dà sempre la possibilità di rifarti”. Questa settimana i granata hanno lavorato sodo per sabato, dove affronteranno una squadra che in questo momento è in una posizione di classifica migliore: “Non bisogna mai essere presuntuosi o troppo umili. Bisogna lavorare al 100% per arrivare al sabato pronti. Il mister è molto attento agli errori che facciamo. Anche quando vinciamo analizza le cose che non hanno funzionato per migliorare. Sabato l'aspetto mentale ha influito molto. In altre partite come subiamo gol, tendiamo un po' ad abbatterci e non deve succedere. Le partite si recuperano e si ribaltano. Fino al 94' dobbiamo essere sul pezzo”.
    Zanetti commenta poi il suo ruolo all’interno dello spogliatoio: “Io le responsabilità non ho paura di prenderle. La squadra è giovane. Stevanovic? Può essere importantissimo, ha qualità tecniche e tattiche importanti. Deve essere compito dei giocatori più grandi fargli vedere dove deve migliorare. Dite che potrei essere un leader? In campo tutti dobbiamo sentirci leader. Non credo che ne basti uno solo, come possiamo essere io o Rolando. Per una squadra che deve ambire a vincere il campionato, ma diciamolo sottovoce, ci vuole una squadra con carattere. Ognuno deve essere leader di sé stesso”. Il giocatore granata parla poi della partita persa contro il Pescara: “Analizzando la gara nel primo tempo abbiamo fatto una discreta partita. Poi, dopo il gol, ci siamo disuniti. Non abbiamo avuto la forza di riprenderli. Il Toro deve averla questa forza, perché succederà altre volte di andare sotto. In questo senso dico che deve uscire il carattere delle persone e bisogna essere leader di sé stessi”.  La squadra, intanto, fatica ancora a correre per 90 minuti. “Non voglio cercare alibi, ma secondo me siamo al 60-70% fisicamente. È un campionato lungo dove si punta a stare bene in un arco di tempo ampio. Poi non dimentichiamo che la squadra è nuova. Lo ha detto Rolando è ed uscito un casino... Credo sia normale che serva un po’ di tempo”. Sul centrocampo e sui compagni Zanetti dice: “Come caratteristiche siamo tutti abbastanza simili. Forse Obodo è quello che ha più qualità tecniche. Lo ha dimostrato sul campo per quello che ha fatto. Per noi molto importante. È da recuperare da tutti punti di vista. Non vorrei trovarmi bene con un compagno particolare, perché dovrò giocare con tutti. Obodo? Sa fare entrambi i ruoli bene. Spesso parlo con  lui dell’infortunio perché ci sono passato anche io. Quando rientri, anche se mentalmente vuoi essere quello di prima, non ce la fai. C'è un tempo fisiologico da rispettare. L'unico modo è lavorare. Lui si è messo sotto. Sa quanto può essere importante per noi.
     Cofie? È un ragazzo di ottime prospettive, veramente bravo e oltre ad essere un buon giocatore è anche un bravo ragazzo. Sono convinto che troverà il suo spazio”.
    Da quando è al Toro Zanetti ha giocato in diverse posizioni. “Eh sì, storicamente qui ho fatto un po' tutti i ruoli. Il mister sa che se c’è bisogno mi metto a disposizione. Spero di continuare ad allenarmi bene e stare bene. Speriamo che la fortuna giri anche per me dopo i tanti problemi. Se sono rimasto è perché il mio obiettivo è di fare bene qua. Se non sono andato via è per mia scelta, aiutato dalla stima del mister. Ho un debito con questo tifosi. Farò il massimo per tornare quello che ero”. 
    Sulla mercato e sulla situazione di gennaio scorso Zanetti è chiaro: “Ho sempre rispettato tutti, anche le scelte della società. Non ho mai chiesto di essere ceduto, non ho fatto uno sgarbo, non sono scappato via. Adesso ho voluto rimanere perché ho sentito tanta fiducia da parte di allenatore e compagni. In ritiro tanta gente diceva: ‘rimani, ti vogliamo bene’. Sono stati fondamentali. Ho avuto possibilità di andare al Vicenza, dove sono cresciuto e mi hanno dato tanto, è stato difficile dire di no. Però per me è troppo importante rimanere qui e ritornare quello che ero prima. Voglio ritrovare il feeling con la gente, con il presidente, con tutti”.
    Si parla poi degli impegni futuri: “Io sono sicuro che questa sia una squadra veramente forte. La gente è un po' scettica per i risultati, ma credo che sia una squadra con i valori importanti. La fiducia nei miei compagni è la mia prima certezza. C'è gente che ha fame, che non ha il Toro come punto di arrivo, ma come punto di partenza. Credo che sia fondamentale. Scommetto sul Toro? Certo, altrimenti non sarei qui. A Bergamo sono stato bene, ma ero davvero di passaggio. Ho fatto due partite e poi mi si è rotto il ginocchio. Sono stato curato bene. Mi hanno tenuto partecipe delle vicende di squadra. Potevano dirmi ‘tornatene a casa’, ma non lo hanno fatto. La sfida che arriva fra poco ha un sapore particolare. Il mio cuore è del Toro, non dell'Atalanta. Non devo vergognarmene. Subito dopo, invece, c’è il Vicenza. Lì ho passato 14 anni della mia vita. Dai pulcini alla prima squadra. Sono sempre stato tifoso fin da bambino. Il mio cuore è metà biancorosso e metà granata. Sarà una partita sicuramente importante”.
    Il campionato secondo Zanetti è ancora lungo. “Credo sia presto per parlare di fuga o delusioni. L'anno scorso abbiamo avuto un esempio importante. Qualcuno era prima nel girone di andata e alla fine si è salvato all'ultima giornata o ai  playout. I valori delle squadre vengono fuori. Molti club si conoscono da anni e hanno una certa quadratura rispetto ad altre squadre  che sono state allestite in tempi diversi. Siena in testa? Non mi stupisce, mi stupisce vedere il Toro dietro”.
    Infine si commenta l’Atalanta, futura avversaria dei granata: “L'Atalanta è una bella squadra. Meritavano di salvarsi, ma purtroppo sono arrivati un po' corti. Hanno tenuto in blocco un groppo che è insieme da molti anni. Ci sono giocatori importanti come Doni e Bellini. Sono bravi a far entrare subito i nuovi acquisti nell'ottica di Bergamo. Un paragone tra i nostro centrocampo e il loro? Non credo che il nostro reparto sia scarso, anche loro hanno optato per un centrocampo muscolare, non penso giochino con il classico regista. Conosciamo Colantuono, vuole un gioco concreto. Bisogna vedere poi a fine anno. Uno forte come Obodo lì in mezzo? Non penso ce lo abbiano”.

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