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  • Papà Max Biaggi 'Sognavo facesse il calciatore...'

    Papà Max Biaggi 'Sognavo facesse il calciatore...'

     

    Il giorno dopo il ritiro di Max Biaggi dal mondo delle corse, a Radio Sportiva il padre Pietro ne ripercorre la carriera. "Dopo l´ultima gara è venuto da me, mi ha abbracciato e mi ha detto è finita è finita... li ho capito che avrebbe chiuso con le corse".

    SU SCELTA DI SMETTERE - "Voleva correre ancora un anno poi pensandoci bene credo che abbia fatto meglio a ritirarsi da campione del mondo in carica. Non dubito che avrebbe anche potuto rivincere però per correre toglieva troppo spazio alla famiglia e ai figli; ora deve solo godersi il loro affetto, è il momento giusto".

    SU GARA DA INCORNICIARE "Nel ´96 classe 250 Max vinse una gara spettacolare in Giappone. La prima volta che una moto italiana con pilota italiano vinceva in Giappone, per me che sono molto nazionalista un onore e una gioia incredibili".

    SU BIAGGI PILOTA "E´ sempre stato uno meticoloso, che si allena anche troppo, è una cosa maniacale per lui, gli piace proprio correre, lavorare con la moto. Credo tra l´altro che continuerà a farlo anche senza le gare ufficiali, questo è il segreto della sua longevità".

    SU FUTURO SUO E APRILIA "Dovrebbe restare in Aprilia, da vedere se con un ruolo da team manager o altro devono ancora decidere insieme. Chi al suo posto? Sceglierà l´Aprilia come preferisce... di sicuro un italiano che è il loro principale requisito. Fabrizio già ce l´hanno anche se in un team privato, oppure un altro romano come Giugliano. Vedrei bene anche Simone Corsi o De Angelis, tra i giovani mi sembrano i migliori".

    SU INIZI CARRIERA "Quando ha cominciato a diciotto anni ad andare veramente in moto chi lo avrebbe detto che sarebbe diventato un pilota così, mai lo avrei immaginato. Io venivo dal calcio lo vedevo bene con il pallone, il motociclismo non mi sembrava neanche veramente un sport, quasi un tabù. Come è scoccata la scintilla ? Avevamo un amico con la passione per i motori da cui andavamo spesso a cena e gli faceva vedere tutte queste riviste e medaglie di gare disputate, li è scattato qualcosa. Poi un giorno al bar, un amico suo Daniele, andava a girare a Vallelunga, lui scalpitava per seguirlo e ci è andato di nascosto perché io non volevo. Era assillante con la sua voglia di correre nonostante mi fossi arrabbiato quando mi aveva confessato quello che aveva fatto. Alla fine gli chiesi cosa ci vuole per correre? Lui mi elencò l´attrezzatura e gli risposi che non gli avrei comprato nulla... Così di nascosto si è messo a fare il pony express con la sua moto 125 per guadagnare qualche soldo. Una sera sono rientrato prima e ho scoperto tutto, ho capito che andava a lavorare per comprarsi la tuta... mi son calato le braghe e gli ho detto va bene, ci penso io facciamo questa cosa. Ho iniziato ad accompagnarlo in tutte le piste d´Italia - Come ti allenavi con il pallone lo devi fare anche con la moto gli dicevo - alla fine al primo anno di campionato ha vinto 13 gare e piazzato una serie di record che sono durati per tantissimo tempo".

    SU RIVALITA´ CON ROSSI "All´inizio si odiavano davvero, ma era una polemica creata ad arte da Valentino. La sua popolarità è nata dall´attaccare Biaggi, prima dei successi, molto si è basato su quello, ci ha provato anche Melandri ma senza risultati. Adesso Vale è in disgrazia ma Ezpeleta (patron della motogp n.d.r.) ha bisogno di lui, perché sennò il mondiale va al catafascio. Ora con la Yamaha comunque ripartirà, anzi sapete che vi dico... scommetto su Vale vincente al primo gran premio".

    SU PROSSIMI IMPEGNI BIAGGI "Sarà in pista qui a Latina il 2 dicembre per una gara supermotard organizzata dalla fondazione Simoncelli. Max ci sarà... Rossi credo non venga. Perché ? Perché senza un mezzo superiore prenderà la paga da Biaggi e non solo".

    SU TIFO PER LA ROMA "Domenica vediamo il derby insieme poi ripartirà per casa sua a Montecarlo. Max è sempre stato grande tifoso della Roma e ci teniamo stretto un bel cimelio, gli scarpini di Montella. Una volta infatti Max doveva giocare una partita di beneficenza e aveva dimenticato le scarpe da gioco, sono andato io di persona a Trigoria a prendere le scarpe di Vincenzo visto che i due hanno lo stesso numero e c´è una bella amicizia. Io ho colto l´occasione e le scarpe ce le siamo tenute (ride ndr)..."

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