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  • Papera Buffon:| Braccino tennista, forza Inter!

    Papera Buffon:| Braccino tennista, forza Inter!

    L'errore del portiere regala il pari al Lecce (in dieci) all'85'. Adesso Conte è solo a +1 dal Milan.
    Papera di Buffon: campionato riaperto.
    Nel calcio l'imponderabile è la regola ma se gli si dà un aiutino lo diventa anche di più. La Juve ha fatto l'impossibile per riaprire, con il pareggio contro il Lecce ridotto in dieci, un campionato che a 5' dalla fine si poteva dire chiuso. Con il Milan a -1 potrebbero saltare i nervi anche perchè il modo in cui i bianconeri hanno gettato i due punti è incredibile: la gaffe di Buffon che ha consegnato a Bertolacci la palla del pareggio non si poteva immaginare, venendo dall'uomo più esperto del mazzo. Forse la disoccupazione degli ultimi tempi (anche ieri non aveva ricevuto un solo tiro) ha un po'annoiato il capitano juventino che sta prendendo alla lettera l'ordine di Conte di non sparacchiare via i palloni ma di giocarli anche in difesa.

    Il problema è che Buffon ha sempre avuto piedi di latta, è l'unico suo limite, e non può permettersi certe raffinatezze: gli è bastato andare con troppa sufficienza su un passaggio arretrato per sbagliare il controllo e favorire il gollonzo. Buffon ha chiesto pubblicamente scusa. Che poteva fare? Rimane la considerazione che se la Juve, dopo il gol di Marchisio all'8, avesse mantenuto la stessa tensione offensiva delle ultime partite anche quell'errore scellerato sarebbe stato ininfluente e se ne potrebbe ridere nello spogliatoio. Invece i bianconeri hanno mantenuto la totale supremazia nel gioco e nel primo tempo hanno azzannato i pugliesi, non permettendo loro di sviluppare un'azione, ma è mancata la convinzione per andare al raddoppio. A parte una conclusione ravvicinata di Vidal, un tiro angolato di Marchisio e, nella ripresa, l'occasione sprecata amcora da Vidal, un tiro fuori di Quagliarella e una parata di Benassi su Matri, la Juve non si è avvicinata al 2-0, non sfruttando bene gli spazi che il Lecce concedeva soprattutto dopo l'espulsione di Cuadrado.

    Chissà se quel finale nervoso, quasi fiutassero il pericolo di un colpo isolato o di un errore, è stato casuale o segnala che il braccino si è fatto corto come accade al tennista a un passo dal successo. Se così fosse il rischio di inguaiarsi sarebbe grande. A meno che domenica nel derby di Milano non entri in ballo l'Inter: la nemica più odiata cui chiedere un favore.


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