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  • Paratici e Marotta, strategia comune e frenata per Chiesa: a quelle cifre non è un affare per nessuno

    Paratici e Marotta, strategia comune e frenata per Chiesa: a quelle cifre non è un affare per nessuno

    • Emanuele Tramacere
    Una strategia di mercato comune, incredibilmente simile, e che pone incredibilmente in sintonia la Juventus e l'Inter si sta sviluppando attorno a un obiettivo che, per entrambe le squadre, sembra oggi non essere più prioritario. Il protagonista è Federico Chiesa che sebbene abbia messo in programma un'addio alla Fiorentina a fine stagione oggi non trova nei due club una sponda affidabile per la prossima estate.

    MAROTTA E PARATICI - La testimonianza diretta dell'accostamento fra i nerazzurri e i bianconeri arriva dalle parole, incredibilmente simili, rilasciate nelle ultime settimane sia dal ds della Juventus Fabio Paratici che dall'ad dell'Inter Beppe Marotta poi. "​Chiesa? La Fiorentina ha aspettative economiche elevate, ecco perché oggi non abbiamo avviato un confronto con loro. 70 mln? Forse anche di più" ha ribadito l'ad interista mentre il ds juventino ha calcato la mano: "​Che ci sia meno liquidità è sotto gli occhi di tutti. Ci saranno scambi, formule più creative tipo prestiti lunghi. Se non puoi comprare un giocatore da N milioni cerchi di ‘affittarlo’ per il tempo più lungo possibile".

    COSI' NON CONVIENE A NESSUNO - Nessuno in sostanza mette in dubbio le qualità di Chiesa, ma sia per l'Inter che per la Juventus è semplicemente fuori mercato la richiesta da 70 milioni di euro fatta dalla Fiorentina per il suo cartellino. Oggi, a quelle cifre, Chiesa non è un affare per nessuno anche perché al costo elevatissimo del cartellino bisognerà anche soddisfare la richiesta di un ingaggio da non meno di 5 milioni all'anno fatte dal talento italiano. Cifre e formule che nel mercato odierno della Serie A non hanno posto. Per questo Inter e Juve stanno spingendo in questa strategia comune. Se la Fiorentina abbasserà le proprie pretese o aprirà ad altre formule allora il duello di mercato partirà senza esclusioni di colpi.

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