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  • Paratici per ora resta, ma la Roma fa sul serio: la prima mossa Juve è la promozione di Cherubini

    Paratici per ora resta, ma la Roma fa sul serio: la prima mossa Juve è la promozione di Cherubini

    • Nicola Balice, inviato a Torino
    Una lunga, lunghissima giornata. Quella che ha segnato una svolta in casa Juve. Nella notte il primo summit, quello che ha di fatto portato alla conferma di una decisione ormai nell'aria da troppo tempo: via Maurizio Sarri. Il consiglio di un brevissimo sonno ha confermato l'esonero, comunicato prima al diretto interessato, alla squadra, infine comunicato ufficialmente dal club. Poi qualche ora ancora, per gli ultimi contatti con Simone Inzaghi, Zinedine Zidane, Mauricio Pochettino e Paulo Sousa: per un motivo o per l'altro non è tempo per loro, non lo è ancora o ormai non lo è più. Il tempo è già quello di Andrea Pirlo, convocato in sede dopo l'ultimo summit dei vertici Juve al gran completo. In tutto questo è pura partita un'altra rumba, quella con protagonista Fabio Paratici.

    NON SI MUOVE. Partendo dalla fine, però, è bene sottolineare come già nel primo pomeriggio la Juventus abbia messo a tacere tutte le voci riguardanti un addio del dirigente con una comunicazione diffusa dall'Ansa: “Voci totalmente infondante”. Appena venerdì notte d'altronde Andrea Agnelli aveva ribadito la fiducia a tutta la squadra decisionale della Juve. Ma il tema Paratici c'è ed è ancora aperto, al di là delle voci di una separazione che sembrava essersi già consumata parallelamente all'esonero di Sarri. Una decisione non presa e non condivisa fino a questo punto da Paratici, che pure era convinto che per Pirlo fosse troppo presto al netto delle dichiarazioni rilasciate in serata a Sky Sport (“è un predestinato”), arrivate una settimana dopo la presentazione in pompa magna per l'Under 23: “Pensiamo abbia tutte le caratteristiche e le qualità per essere un buon allenatore, chiaramente dopo il giusto percorso formativo”. Insomma, si è sentito scavalcato Paratici o quantomeno ha visto il suo ruolo ridimensionarsi. E non sembra particolarmente entusiasta, non potrebbe essere altrimenti, della promozione in arrivo per Federico Cherubini, da tempo suo vice e pronto a occupare un ruolo di raccordo del tutto simile a quello del direttore generale in passato occupato da Beppe Marotta: non a caso anche nelle ore frenetiche in cui circolava l'addio di Paratici era proprio il nome di Cherubini a essere l'unico indicato come successore. Se poi per diverse ore proprio le schede di Paratici e Cherubini sul sito di Juventus erano in fase di aggiornamento, dopo la smentita ufficiale del club è rimasta ancora "in bianco" solo quella di Cherubini.

    IL FUTURO. Qualcosa c'è, c'è stato, per ora è rientrato. Non c'è tempo d'altronde, anche se ora più che mai è tutto saldamente sotto il contro di un uomo soltanto: Andrea Agnelli. Lui ha dato fiducia a Paratici (e Nedved) nell'accettare di mandare via Max Allegri per Sarri, lui ha deciso tempi e modi di chiusura della breve era Sarri e il nome del successore. Intanto si prende tempo per allargare la rivoluzione all'assetto dirigenziale, cambiato l'allenatore ora si dovrà lavorare a fondo per rinnovare la rosa, poi si potrà passare alla stanza dei bottoni. Mentre la Roma è pronta a fare ponti d'oro per consegnare a Paratici le chiavi di tutto il progetto tecnico del nuovo corso Friedkin, mentre il Manchester United può studiare un nuovo assalto. La Juve ha parlato, le voci legate all'addio di Paratici erano “totalmente infondate”. Ma ora più che mai, tutto può accadere.

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