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  • Parma, Carli: 'Liverani in discussione? Come tutti'

    Parma, Carli: 'Liverani in discussione? Come tutti'

    Marcello Carli, direttore sportivo del Parma, parla a ParmaLive.com, facendo un bilancio sulla prima parte di stagione dei ducali: "Il bilancio non è positivo perché abbiamo avuto delle difficoltà e lo sapevamo, ma senza starci a ripetere, dopo Roma avevamo delle sensazioni sulla squadra, ci pareva avesse cambiato tendenza. Penso alla partita di Genova, anche senza creare tantissimo, poi al pareggio di Milano contro il Milan, in una partita che stavamo vincendo. Con il Cagliari abbiamo tenuto il campo bene, vedevo crescita nella squadra. Nelle ultime due partite, al di là di giocare con la Juve e tutto il resto, c’è stato un rallentamento e questo non va bene. Ne prendiamo atto e sappiamo che dovevamo fare di più". 

    SU LIVERANI - "Siamo in una fase di campionato in cui in tre punti c’è il decimo posto e la retrocessione, non siamo in una situazione drammatica con due punti in classifica. Io non guardo tanto la classifica, mi dà fastidio la crescita che non sto vedendo, perché nella mia testa questa squadra ha capacità di crescita importanti, nel fare gioco, nel crearsi un’identità forte e ancora non la abbiamo. E può essere una problematica adesso, ma anche una risorsa. Ci possono essere squadre che hanno già da ora identità, ma sono queste e rimangono queste. Noi abbiamo margini di crescita, sta a noi e all’allenatore fare crescere l’identità, di autostima e tutto il resto. Il mister è una persona seria, di carattere e personalità, e spiace perché anche lui vorrebbe essere più avanti. Penso abbia detto ciò per questo motivo, per farli crescere. Se è in discussione? Ma assolutamente no. Qui non è un problema di essere in discussione o meno, il mister è una persona che lavora come me dalla mattina alla sera, conosce il modo di far crescere questa squadra. E’ in discussione come lo è chiunque nel calcio, come lo siamo tutti, come lo è chiunque fa questo lavoro. Questo è quello che penso io, poi c’è una proprietà e tutto il resto, dal direttore sportivo al magazziniere si fa un lavoro straordinario, ma che ogni giorno porta il conto. Noi dobbiamo solamente fare una cosa, ora che possiamo staccare un giorno o due, riposarci e ricaricarci. Poi dal 27 ripartiamo: andiamo al campo alle 9 e ce ne andiamo alle 7, sfruttiamo questo tempo per lavorare al massimo. Altre medicine non ce ne sono, noi dobbiamo sapere che dobbiamo fare un grande allenamento il 27, con spirito e voglia. E così il 28, il 29, il 30 e via dicendo. Questo è quello che va messo davanti a tutto, il lavoro. Cosa succederà tra venti giorni non lo sappiamo. Fabio è stata una mia scelta, me l’hanno fatta fare, non c'è motivo perché io mi spenda per proteggerlo". 

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