Inutile nascondersi, la partita contro il Catania era la prova d'appello generale per suonare la carica e ripartire di slancio verso il finale di stagione. Purtroppo, però, domenica scorsa si è assistito a una lezione di calcio da parte dei rossazzurri, che hanno dominato al 'Tardini' imponendo un 2-1 a loro favore che suona riduttivo per gli uomini di Rolando Maran. Riuscendo a vincere lì dove soltanto al Napoli era riuscito a imporsi. Un brutto ko per il Parma, che adesso dovrà ripartire dalla sfida contro la Sampdoria, ancora una volta snodo chiave in stagione. 

Così come accaduto due anni fa con Pasquale Marino, sia all'andata che al ritorno, e tre stagioni or sono con Francesco Guidolin in panchina. Anche allora i blucerchiati rappresentavano il bivio cruciale. O si vince, o la classifica si ridimensiona tremendamente. Il Parma deve per forza di cose uscire vittorioso da Genova, o quanto meno limitare i danni dal punto di vista del risultato ed evitare brutte figure per ciò che riguarda il gioco. 

Come fare? Fondamentale che il centrocampo cambi volto e ritorni a dare il consueto rendimento. Un problema non da poco per Roberto Donadoni, che punta molto sulla qualità della mediana ed è alle prese con un Jaime Valdés in debito di ossigeno, un Marco Parolo inabissato e un Marco Marchionni che sta rifiatando dopo trequarti di stagione alquanto sorprendenti.

In più, McDonald Mariga è di nuovo ai box per un mese, Daniele Galloppa è fuori praticamente per il resto della stagione e Stefano Morrone è ormai emarginato (oltre che in scadenza di contratto). Non rimangono alternative valide che non siano Rodney Strasser, comunque fuori dal campo da circa un anno, e Sotiris Ninis. Già, la sorpresa potrebbe essere proprio il greco. L'unico in crescita, seppure nei pochi minuti giocati nelle ultime tre apparizioni, è lui…