In attesa del miglior Cassano, imballato dalle fatiche di una preparazione pesante, chi non si è dimenticato come si fa è Amauri . Con tutte le attenuanti del caso, il Renate è pur sempre una squadra di Prima divisione, ma ciò che ha colpito è la voglia di lottare e quelle arrabbiature buone indirizzate verso chi non fa i giusti movimenti. L’attaccante italo-brasiliano nell’ultima uscita ha mostrato di avere ancora la schiena dritta e i piedi abbastanza gentili, giusto per ricordare che nelle sue vene scorre sangue carioca. E quel pizzico di allegria, mista a personalità da campione e tempra da professionista, lo ha aiutato a non “soccombere” all’effetto FantAntonio che, in pochi attimi, si è preso tutto quello che c’era da prendersi in una Collecchio invasa, letteralmente, dai fans più sfegatati e appassionati di un Parma che ha capito si essere sulla giusta strada. Quella del lavoro e del sacrificio. Chi aveva voglia di guardare calcio spettacolo al primo tentativo deve aver sbagliato meta, d’accordo. Saranno pure mancati i fondamentali della squadra che ti mette sotto e ti tiene li per tutta la gara, ma qualche carezza quelli degli spalti l’hanno avuta eccome. Erano andati li per vedere la prima volta della coppia Cassano-Amauri, la mente e il terminale di un attacco che crea e realizza. Pochi minuti di sofferenza, per l’avvio sprint degli ospiti, poi l’uno ha strizzato l’occhio all’altro che ha capito subito. Uno sguardo alla porta, uno agli avversari che lo circondavano e poi un destro di rara bellezza che ha deciso la gara. Un segnale, uno strattone a chi si era dimenticato di lui nella prima uscita con il compagno di banco. Amauri si è scelto un bel momento per ricordare a tutti come si fa, non che prima avesse dormito. E in attesa del miglior Cassano…