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  • Parmamania: cambio di... passo

    Parmamania: cambio di... passo

    E per fortuna che non era questione di modulo, mister. Il Parma si fa bello, il più bello della stagione, in una delle serate più importanti, indossando un vestito che per troppo tempo era stato appeso nell’armadio, con il rischio che i tarli lo rosicassero e che i modelli ci stessero pure male, abituati al classico “giacca e cravatta”. Nella passerella del San Paolo, i ragazzi di Donadoni hanno sfoggiato uno smoking davvero interessante, stretto in vita e largo ai piedi, con tanto di papillon, e si sono immersi in un gala al quale, inizialmente, dovevano essere solo una comparsa, il tempo di mangiare un pezzo di torta, bere un bicchiere di champagne e brindare agli avversari, magari applaudirli pure.

    Ebbene, quel “pazzo” di Cassano non è tipo da queste robette, lui se viene invitato a una festa, come minimo, vuole essere un protagonista. E sulla torta, colorata di gialloblù, la ciliegina ce l’ha messa lui, con la delicatezza di un ballerino abituato a danzare sulle punte, aiutato da gente tosta dietro, che si sbatte per lui e gli lancia quel pallone con un solo pensiero: “Ci pensa FantAntonio”. E ci ha pensato pure sabato sera, rovinando i piani di Benitez e cercando di far felici i suoi compagni in una partita di sacrificio che lo ha visto sbagliare pochi tocchi.

    Tutto di prima, scambi veloci ad allargare la manovra coinvolgendo le fasce, con Biabiany e Sansone che hanno stravinto il duello con i dirimpettai, mettendoli lì dietro e riuscendo a tenerli alle corde. Quando scappavano, quelle poche volte, era per gentile concessione, per il bisogno di respirare, di quei cattivoni di Gargano e compagnia, e Higuain, quando riusciva ad arrivare in porta, trovava un Mirante straordinario, in formato Nazionale, come si usa dire in questi periodi.

    Il cambio di modulo ha mietuto una vittima illustre, Amauri, ma nel frattempo ha riesumato un corpo estraneo, Sansone, che si è ripreso il Parma con tanta voglia di far bene e con quello spirito di sacrificio che manca un po’ di questi tempi. Il 4-3-3 ha mostrato più solidità nel reparto arretrato, ha reso meno distanti le due linee ed ha lasciato la davanti Cassano che a colpi di bacchetta magica, ha acceso la luce, ora con tocchi di prima, ora con cambi di fronte, ora con lanci e ora con servizi che ti mandano in porta. Quasi a memoria, sembra che in quel vestito tattico lui ci si trovi bene e se funziona l’apporto delle ali, beh, allora si può davvero pensare di poter cambiare passo. 

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