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  • Parmamania: febbre derby e sogno Europa

    Parmamania: febbre derby e sogno Europa

    Parmamania: febbre derby e sogno Europa
    La classifica sorride ancora al Parma, ci mancherebbe altro visto il campionato straordinario che sta facendo. Nel firmamento crociato, brilla vivida la stella di FantAntonio, la più luminosa che ci sia adesso, una delle più sfavillanti di sempre. E’ andato oltre ogni previsione Cassano, arrivato a febbraio con il maggior numero di assist del campionato italiano, davanti a Borja Valero e altri. Comanda lui palla al piede, e i tifosi del Parma si identificano in lui, se lo immaginano mentre traghetta la nave crociata verso i porti Europei, un sogno, per ora ancora realizzabile, a patto che bisogna essere più cinici e sfrontati, in senso buono, per concorrere in quella parte di classifica che non ti permette di sbagliare, o ti lascia il minimo margine di errore. Passata, forse, l’amarezza per il pareggio contro la Fiorentina, il derby aspetta il Parma che poi ha già l’occasione, subito dopo, di regolare i conti con il Verona nello scontro diretto per l’Europa. Ma prima bisogna domare Malesani, un rapporto strano tra le parti, pieno di veleni e di successi, di incomprensioni e di parole dette, di rapporti interrotti  e di mezze frasi che fanno presto a trasformarsi in malintesi. Il tecnico ha la colpa, probabilmente, di non aver vinto il campionato con quello squadrone, ma è stato anche un vincente nel ciclo crociato, ma i tifosi non lo rimpiangono, anzi. Prima bisogna vincere uno scontro che per i tifosi vuol dire tanto. La mobilitazione verso Reggio Emilia continua, tra interruzioni delle vendete dei biglietti, si teme per l’ordine pubblico, e qualche avvisaglia di carattere burocratico. I tifosi crociati si muovono in massa, mossi da un entusiasmo contagioso che va oltre il risultato, in questo caso, una squadra così non si vedeva da tempo, assieme anche a una classifica che bella come ora, forse, non lo è da quindici anni o più. Una ventata di ottimismo contagia le frange del tifo che cominciano a schernirsi delicatamente lungo la via Emilia, e due squadre che si preparano concentrate nelle loro basi operative, bunker o chiamateli come volete. Una che deve salvarsi, l’altra che di problemi di questo tipo non ne ha, ma che non vuole scivolare sulla classica buccia di banana che sembra essere messa lì, a posta, dietro l’angolo. Guai a pestarla, sarebbe un errore imperdonabile, non adesso perché sarebbe difficile rialzarsi.
     
     

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