Il cruccio è quello e sta portando non pochi dubbi in casa Donadoni. Come si fa a segnare con costanza? La domanda era più che mai pertinente soprattutto alla vigilia della sfida con l'Udinese, un match al quale il Parma si avvicinava con due partite e spiccioli senza reti prodotte, tra il finale di gara con la Roma e le due delusioni con Pescara e Siena.

Contro i friulani, soprattutto per questo, il tecnico crociato ha ridisegnato l'assetto passando al 4-3-3 con Belfodil e Sansone a supporto dell'unica punta Amauri e senza lo squalificato Biabiany. È finita come è finita, con un 2-2 convincente soltanto a tratti e un punto acciuffato in extremis grazie al redivivo Palladino.

L'autore della rete numero mille del Parma in Serie A potrebbe essere quello che serve al gioco di Donadoni. Un attaccante in grado di servire Amauri e dialogare con il brasiliano anche nello stretto, a patto che i suoi problemi fisici si risolvano in via definitiva e non ci sia il continuo balbettare tra infermeria e campo.

Il problema, però, resta ancora. E l'impressione è sempre più quella che Amauri potrebbe sì risolvere la questione, ma che il Parma non sia una squadra costruita attorno al centravanti italo-brasiliano. Micidiale di testa, eppure privo di giocatori in grado di crossare decentemente per lui. Come fare?