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  • Parmamania: la città vuole la Serie D

    Parmamania: la città vuole la Serie D

    A quanto pare, il destino del Parma è segnato. Altro che sforzi (che solo i tessedati sarebbero disposti a fare), la B non piace. Non piace a una città che, in maniera inconcepibile, punta dritta alla Lega nazionale dei dilettanti, attraverso i suoi uomini di maggiore caratura, detentori di industrie e fabbriche,  patrimoni e idee che sarebbero disposti a mettere sul piatto solo in caso di ripartenza da una serie minore.

    Ai dipendenti? Non ci pensano? Tutti gli sforzi o pseudo tali che in questi giorni i calciatori, con incontri e riunioni, e i curatori fallimentari che rappresentano la Società in queato momento storico, con un lavoro extra ordinario che non sarebbe nemmeno il loro compito, stanno trovando un'eco negativo, un non ritorno nei piani dei cosiddetti industriali che, per non si sa bene quale ragione, stanno pigiando l'acceleratore verso una scarpata.

    La macchina sbanda già di suo, senza certezze e aderenza su una strada tortuosa, e tutti, tifosi compresi, non aiutano nessuno a rimanere in carreggiata. La notizia del fondo GEM, interessata all'acquisto,  sarebbe passata con superficialità, con un certo scetticismo. Nulla di vero, dicono, la squadra la facciamo noi da capo, solo se si riparte dalla D. Perchè? E i dipendenti, che ne sarà di loro? Le famiglie che lavorano al Parma da anni, dove andranno? Già avanzano degli arretrati che forse non rivedranon mai, perché questo accanimento verso una fine immeritata? In questi giorni (tra martedì e giovedi) i curatori fallimentari con un grande di spiego di energie, incontreranno Lega, Aic e Tavecchio, per relazionare tutti sul loro operato.

    Ma sembra che ci sia un vuoto dopo di loro, che lavorano senza l'appoggio dei poteri forti di una città che prima, ai tempi del Dottor Ghirardi, era contenta e che ora, in maniera inspiegabile, farebbe da bastion contrario a quel fronte comune che tutti, fino a un mese fa, invocavano a gran voce. La ribalta dei riflettori nazionali li ha sciolti, forse ora l'interesse sta scemando, dal punto di vista mediatico. La città vuole la D, o così sembra, ma perché?
     

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