Cinque rigori contro in cinque partite. 'Quest'anno battiamo tutti i record', ha ironizzato Pietro Leonardi. E in effetti il rischio c'è tutto. Ma non stiamo parlando di complotti arbitrali (certo, a Catania un penalty non era da assegnare). Stiamo parlando piuttosto delle caratteristiche difensive dei quattro crociati a cui si affida Pasquale Marino.

Zaccardo non è partito male, ma non è ancora ai livelli della scorsa stagione. Mentre Antonelli a sinistra va ancora con molti alti e bassi. Del Gobbi visto a Lecce come terzino è meglio non parlare. E del duo Paci-Lucarelli, cosa vogliamo dire? Sono partiti male, in perenne affanno. Proprio qui sta il nocciolo della questione. Né l'uno né l'altro sembrano avere le caratteristiche adatte per giocare in questo modo, con un 4-3-3 spesso molto sbilanciato nel quale spesso il Parma viene infilato in velocità. Perché né Paci né Lucarelli fanno della rapidità la loro caratteristica migliore. E, proprio per questo, spesso si finisce per commettere fallo in area.

Insomma, Marino deve gettare la maschera. Evitare di confermare la stessa formazione in blocco nonostante i tre impegni in una settimana e provare qualche alternativa. Perché se è vero che soltanto De Silvestri ha segnato a Mirante su azione, è vero anche che Brescia, Catania, Genoa, Lecce e questa Fiorentina non sono avversari probanti. Ed è vero anche che cinque rigori in cinque partite sono una cifra spaventosa. Serve qualche idea nuova, magari uscendo dal compromesso attuale che punta su Valiani e Morrone a centrocampo per mascherare le pecche della difesa. Magari spostando Zaccardo in mezzo e testando Dellafiore (come mai non ha ancora giocato un minuto?). Perché così non si va da nessuna parte, statene certi.