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  • Parmamania:| Ora tocca a Leonardi

    Parmamania:| Ora tocca a Leonardi

    Dopo la soddisfazione, non può che arrivare l'analisi. Il Parma ha chiuso il campionato con un settimo posto ex aequo con la Roma, e ben 56 punti in classifica, 21 dei quali arrivati nelle ultime sette giornate. Una striscia di vittorie consecutive da record che potrebbe segnare la svolta non tanto nella gestione tecnica, quanto in quella societaria di Tommaso Ghirardi. Perché un salto di qualità importante dal campo c'è stato eccome. E, adesso, deve rispondere il versante dirigenziale.

    In altre parole, Roberto Donadoni dopo mesi di studio piuttosto complessi è riuscito a comprendere a fondo come far giocare la squadra - palla a terra, maggiore rapidità e Sebastian Giovinco nuovamente in zona centrale - e ha dimostrato di poter garantire ottimi risultati anche in futuro. Se il parco di giocatori che gli verrà messo a disposizione sarà all'altezza, lo staff dell'ex ct della Nazionale saprà come gestirlo adeguatamente e probabilmente la serie di risultati positivi con cui si è concluso l'ultimo campionato non resterà un caso isolato.

    Proprio qui, però, sta il nocciolo della questione. Che rosa sarà quella del Parma 2012/13? I primi tre anni di Pietro Leonardi sono stati vissuti all'insegna dell'austerity per dei conti ancora da mettere in pari dopo l'infausta retrocessione del 2008. Un clima che non permetteva grandi investimenti e costringeva il dg crociato a districarsi tra comproprietà, prestiti con diritto di riscatto della metà e quant’altro. Con il logico risultato di una rosa continuamente rivoluzionata. Non il massimo, in sostanza, se si vuole puntare a un salto di qualità.

    Il passo più difficile per un club medio-piccolo che non potrà mai offrire grandi ingaggi ai calciatori o svenarsi per un colpo estivo. Ma tra le due opzioni - la sopravvivenza e la vita in grande stile - ve ne è una terza. Ed è proprio l'idea che ha fatto sì che Leonardi non se ne andasse al termine di questa stagione. 'Cosa faccio, me ne vado proprio adesso?', ha detto più volte chiudendo l'argomento con una battuta. Il bello viene adesso, quindi. Perché il Parma non ha più problemi economici e ha ottenuto dei risultati confortanti anche dal campo.

    Può permettersi di scegliere che squadra essere. Puntare finalmente sui giovani in modo concreto - in prima squadra - e trattenere i giocatori di prospettiva che ha in rosa senza dover per forza intascare un assegno importante ad ogni sessione di mercato. E spuntare laddove non vi fossero necessità, come nel caso di Stefano Morrone, che andrà in scadenza il 30 giugno e sembra già destinato a trovarsi una sistemazione. Si è chiuso un ciclo, fortunatamente nel modo migliore. Ora se ne apre un altro.

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