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  • Parmamania: quando Dybala e Vazquez...

    Parmamania: quando Dybala e Vazquez...

    Il Parma di Donadoni si è svegliato. La stagione condotta fin qui male, per via dei mille problemi societari che hanno dilaniato calciatori, tecnico e dirigenti, quei pochi rimasti alla guida di una nave alla deriva, ci sono ancora, ma non fanno più tanto parte dello spogliatoio che pare essersi sgomberato la testa di cose burocratiche e roba di altri settori. A un certo punto, Lucarelli e compagni sembravano tutto tranne che calciatori: sindacalisti, ragionieri, commercialisti. Tutto facevano tranne che pensare al calcio, specialmente dal mese di novembre in poi, quando la bombe è deflagrata in maniera incontrollabile, è esplosa con forza tanto che le macerie sono piovute dappertutto. Un ambiente frantumato, uno spogliatoio che però è riuscito a ritrovarsi e ne è venuto fuori anche più rafforzato. Merito dei ragazzi, dello staff e di Antonello Preiti che, in qualità di ds, è riuscito a tenere a bada anche chi faceva e fa, tuttora, qualche bizza per potersi liberare e magari trovare qualche squadra pronta a offrire un contratto.

    Domenica, contro il Palermo, nonostante tutto, si è visto un bel Parma, come succede da qualche settimana a questa parte, perché il professionismo intrinseco di questi ragazzi, di questi atleti, sta facendo la differenza ed emerge giorno dopo giorno. Ma quella con i rosanero è stata una gara particolare, almeno per Preiti. Il direttore sportivo si è ritrovato di fronte la squadra di Iachini con due ragazzacci che hanno spaventato parecchi allenatori, i cui nomi, a un certo punto del campionato, suonavano con melodia minacciosa, come se fosse un canto di paura: Dybala e Vazquez, Vazquez e Dybala. Nomi che spaventavano. Uno segnava, l’altro regalava magie. Assist e gol da paura, numeri e cattiveria mista a tecnica cristallina. Una vera sorpresa per tutti forse, non per Preiti che,  4 anni fa, nel “lontano” 2011, informava la proprietà crociata di due ragazzi davvero terribili. Uno giocava nel Belgrano, Vazquez, l’altro nell’Instituto de Cordoba, Dybala, serie B argentina.

    In uno dei suoi numerosi viaggi in Sudamerica, il Parma aveva raccolto anche delle informazioni su di loro, e  Preiti avviava intanto i contatti per portare i due calciatori in Italia. Con Franco Vazquez l’affare era già praticamente concluso. Una cifra simbolica al Belgrano, inferiore a un milione di euro, e di parecchio, visite mediche già prenotate con il calciatore pronto a sbarcare per la firma sul contratto. Un investimento sicuro. Ma la società non se la sentiva di lavorare con i giovani e di spendere quei soldi per un calciatore introverso (lo chiamano ancora El mudo) e discontinuo. L’affare non è decollato, Franco è tornato in Argentina e ha stregato Zamparini. Storia nota. Storia diversa quella che riguarda Paulo Dybala. Costava all’epoca troppo, già all’epoca. L’Instituto lo aveva valutato 7-8 milioni. Impensabile uno sforzo economico di questo genere per la società. Zamparini, qualche mese dopo, ne spendeva 12 per accaparrarselo. Storia nota anche questa. Facile parlare con il senno di poi, d’accordo, ma senza progettazione e investimenti, non vivi. E chissà se Preiti, e tutto il Parma, si sta mangiando le mani ancora adesso…

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